Tentano il furto all’Ipercoop Il Castello. Scoperte due donne
Hanno trascorso un po' di tempo tra gli scaffali, hanno preso quello che gli serviva e poi, al momento di andarsene, hanno deciso di oltrepassare le casse senza pagare la merce
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Istanti di violenza in zona Gad. Prima ha tentato di strapparle la borsetta e poi, non contento di quanto aveva provato a fare, l'ha anche colpita al volto con un violento pugno
Incidente stradale lungo via Padova dove, durante la mattinata di sabato 19 aprile, un'automobile - una Hyundai Tucson - ha colpito una bicicletta, causando il ferimento - fortunatamente senza gravi conseguenze - di un ciclista 35enne di nazionalità italiana
Valutare la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti e quella di affrontare il processo. Sono i quesiti attorno cui ruota la perizia che la psichiatra Michela Casoria dovrà eseguire su Amanda Guidi, la 31enne - già condannata in appello a quattordici anni e otto mesi per l'uccisione del figlio
Circa 10mila prodotti contraffatti sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Ferrara a seguito di un'indagine che ha tratto origine dall’attività di monitoraggio dei siti di vendita on line
Un commercialista, due suoi collaboratori e 45 stranieri tutti residenti nel Ferrarese. Sono le persone denunciate dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Ferrara per le quali la procura ha emesso gli avvisi di fine indagine per accuse che, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, fino al falso e all’induzione in errore di pubblico ufficiale.
Secondo gli inquirenti, infatti, il commercialista e i suoi collaboratori, dietro compenso, hanno fornito ai 45 stranieri false dichiarazioni dei redditi utili per ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
In particolare, il commercialista coinvolto, che ha lo studio nel Ferrarese, è stato denunciato insieme a due suoi collaboratori, per associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre per gli altri reati contestati, risponderanno in concorso con gli stranieri che ne avevano richiesto le prestazioni per ottenere i falsi documenti.
A dare il via alle indagini delle Fiamme Gialle sono state diverse segnalazioni di natura amministrativa pervenute dall’Ufficio Immigrazione della Questura del capoluogo estense, destinataria di numerose domande per il rinnovo dei permessi di soggiorno da parte di persone di nazionalità nigeriana residenti nella provincia ferrarese.
L’ipotesi investigativa sottoposta alla procura era quella di un’attribuzione solo formale della partita iva per i suoi clienti, poiché quest’ultimi di fatto non avevano mai avviato alcuna attività di natura imprenditoriale: le attività dichiarate, necessarie per istruire le pratiche di rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno, erano finalizzate a dimostrare che i soggetti possedevano il requisito del reddito sociale superiore alla soglia minima e che fossero operanti nella attività più svariate, dal commercio al dettaglio e all’ingrosso, alle attività di tipo artigianale o manifatturiere ecc.
Per gli inquirenti, nessuno dei neo imprenditori individuati ha mai avuto una sede effettiva, attrezzature, macchinari, capannoni, dipendenti, né rapporti con clienti e fornitori. Eppure a chiusura dell’anno fiscale, i consulenti compiacenti provvedevano a inserire nelle dichiarazioni presentate telematicamente al fisco per i loro clienti, i dati “artefatti” di una contabilità inesistente: dal fatturato alle spese, comprese quelle per l’eventuale personale dipendente.
“Un nuovo colpo messo a segno contro il business dell’immigrazione e contro certi spregiudicati che lucrano sul fenomeno – il commento del sindaco di Ferrara Alan Fabbri -: grazie al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Ferrara, alla Questura e al coordinamento della procura, per la complessa e articolata indagine sui falsi permessi di soggiorno. Ancora una volta emerge il lato oscuro di una visione affaristica del fenomeno migratorio, che chiama in causa, in questo caso, cittadini extracomunitari in maggioranza di nazionalità nigeriana e agganci compiacenti sul territorio. Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, perseguendo con severità ogni gravissimo illecito che dovesse emergere, anche a tutela dei tanti immigrati che vivono e lavorano onestamente sul nostro territorio e che non hanno scelto la via delle ‘scorciatoie’ irregolari. I nostri allarmi, da sempre lanciati, sulla gestione del fenomeno migratorio erano e sono indirizzati proprio a prevenire e stroncare casi come questo e gli ‘appetiti’ di delinquenti, affaristi e gente senza scrupoli”.
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