Copparo
18 Aprile 2022
L’omaggio al grande cantautore ha fatto da preludio all’inaugurazione della mostra museo a lui dedicata al Teatro De Micheli

Alfio Finetti ‘ritorna’ a casa, Copparo lo accoglie con musica e allegria

di Redazione | 2 min

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Copparo. Una musica travolgente, un ritmo irrefrenabile, battute e testi irresistibili. Risate e applausi scroscianti hanno accompagnato, come da decenni, le note di Alfio Finetti: l’omaggio al grande cantautore copparese ha fatto da preludio, sabato 16 aprile, all’inaugurazione della mostra museo a lui dedicata al Teatro De Micheli. “Turnar a Cupar” è allestita al Ridotto grazie ai beni artistici e ai cimeli donati alla municipalità dalla figlia Rita.

E proprio lei, insieme ai musicisti e agli amici di sempre, Sergio Rossoni e Sergio Finessi, ha voluto regalare alla comunità un “Ricordo in musica”. “Coccanile Story”, “Turnar a Cupar”, l’inno della Spal, “Al re dla miseria”, “Al condominio”: i grandi successi di Alfio Finetti, alternati alle sue celebri barzellette, sono stati interpretati da Rita, in cui si riconosce la personalità unica di un artista che ha espresso il territorio, la collettività e la società attraverso la musica e il dialetto.

“Grazie di questo spazio dedicato a mio padre – ha affermato -. Era una figura unica nel suo genere e credo meritasse di essere ricordato e conosciuto anche da chi non ha avuto la fortuna di incontrarlo. Siamo a disposizione, soprattutto teniamo a incontrare le scuole e i ragazzi per mantenere la tradizione». Un’operazione entusiasmante anche per Rossoni, che ha espresso la gratitudine per aver raccolto l’appello a dedicare il doveroso omaggio ad Alfio Finetti.
«È un onore aver potuto raccogliere ed esporre i cimeli di un artista che ha saputo raccontare la storia di tutti noi, caratterizzandola con particolari in cui ognuno si può riconoscere e nel nostro più che espressivo dialetto – ha affermato il sindaco Fabrizio Pagnoni -. La mostra museo “Turnar a Cupar” potrà restituire tanti ricordi a chi lo conosce e consegnare un eredità ai ragazzi che lo conosceranno. Bentornato a casa, Alfio”.

 

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