Politica
11 Aprile 2022
Intervento di Francesco Colaiacovo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, sull’annullamento del bando del 'diamante verde' di Ferrara

“Paradossale la vicenda di via delle Erbe”

di Redazione | 2 min

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Ospitiamo l’intervento di Francesco Colaiacovo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, sull’annullamento del bando del ‘diamante verde’ di Ferrara

di Francesco Colaiacovo

In Consiglio Comunale abbiamo posto la questione di come sia possibile portare avanti le dodici missioni di mandato del sindaco in assenza di strumenti urbanistici, in particolare del Piano Urbanistico Generale. La tutela del tessuto culturale di Ferrara patrimonio Unesco, il recupero delle aree dismesse, la valorizzazione dei luoghi della socialità, la riqualificazione e il potenziamento delle aree produttive, sono alcune delle tante azioni che presuppongono la vigenza dello strumento urbanistico principale il Pug.

La mancanza di un pensiero sulla città, porta la Giunta Fabbri a procedere con le varianti ad hoc, sulla base di specifiche richieste senza una visione d’insieme. In uno scenario del genere risulta paradossale la vicenda degli orti urbani di via delle Erbe 29, un unicum nel mondo sul quale l’amministrazione in oltre due anni non è stata in grado di elaborare un progetto, soltanto dopo essere stata incalzata dal Gruppo del Pd, ha avviato una procedura di gara che sommando le varie fasi è durata quasi un anno, per poi accorgersi al momento dell’individuazione del concessionario che Ferrara era priva del Pug e che l’assegnazione poteva andare in contrasto con la costruenda visione sistemica di ampio respiro.

Ci si chiede quali usi potrà mai prevedere il Pug per via delle Erbe, se non quelli in essere dalla fondazione della città, sarebbe come cambiare gli usi del Castello o di palazzo dei Diamanti.

Trascorsi quasi tre anni dall’insediamento di Fabbri, soltanto da un mese è stata aggiudicata la gara per l’individuazione dei professionisti che lavoreranno alla redazione del Pug, con i suoi tempi lunghi per adozione e approvazione definitiva. A questo punto ci si chiede dopo due anni di proroghe, da chi e come verrà gestita quell’area patrimonio Unesco, che ne sarà del lavoro svolto da chi con passione e fiducia nell’amministrazione, ha lavorato per mesi per proporre alla città un progetto di valorizzazione di un’area di così grande pregio.

Sono le tante stranezze di questa amministrazione, nei medesimi giorni in cui deliberava di reinternalizzare la gestione di quattro palestre, quando la legge avrebbe consentito la proroga fino al 2025, mettendo in crisi storiche società sportive, annullava la gara per la gestione in concessione di via delle Erbe 29, senza pronunciarsi sul suo futuro immediato, nonostante che ai sensi di una sentenza esecutiva del tribunale, dovrebbe risultare libera da tempo.

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