Spal, il gruppo Campari pronto al ‘brindisi’
Il gruppo Campari sarebbe il capofila della fantomatica cordata milanese interessata a partecipare alla manifestazione di interesse emesso dal Comune estense
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Sabato 5 luglio, i locali del cinema multisala Notorious Cinemas di via Darsena a Ferrara si sono trasformati in un vero e proprio viaggio nel tempo con l’inaugurazione ufficiale di “Jurassic World – The Exposition”, una mostra dedicata all’universo preistorico reso celebre dalla famosa saga cinematografica
Sospettato di nascondere in casa un'arma, in realtà il suo alloggio era un nascondiglio di droga. È quanto emerso dalla perquisizione di un'abitazione di Ferrara, finita sotto la lente di ingrandimento della Procura del Tribunale per i Minorenni di Bologna
Più di 2.200 spettatori e spettatrici di ogni età per gli oltre 20 spettacoli in cartellone portati in scena in 9 differenti luoghi della città da una compagine di circa 50 artisti e performer, di cui il 65% under 35: sono i numeri della 9° edizione di Bonsai, il Festival di Teatro Contemporaneo ideato e organizzato dall’associazione Ferrara Off
Il 10 luglio secondo appuntamento della seconda rassegna Margine di Resistenza. Nell’area coperta del circolo Acli di Pontelagoscuro sarà la volta di Oriano Campini con il suo “Parole mai viste”
(foto di Marco Caselli Nirmal)
di Federica Pezzoli
Un forte messaggio di pace e di fiducia nei valori della libertà, della democrazia e della giustizia incarnati dall’Unione Europea, nella memoria del presidente del Parlamento Europeo recentemente scomparso, David Sassoli. È stato il concerto inaugurale della residenza primaverile 2022 della European Union Youth Orchestra, della quale Sassoli era presidente onorario, nell’ambito della stagione di Ferrara Musica 2021/2022, venerdì 25 marzo dal palco del Teatro Comunale Claudio Abbado, tra i fondatori della Euyo nel 1976.
“Con non poca emozione” l’assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, ha aperto a nome dell’Amministrazione cittadina questa “serata speciale dedicata ad un uomo speciale, David Sassoli. Il suo impegno per la pace, per l’uguaglianza e per un’Europa unita ci suona come un monito in questi momenti”, ha concluso l’assessore rivolgendosi alla vedova, Alessandra Vittorini, presente fra il pubblico in platea, insieme al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“David amava la musica, amava i giovani e amava l’Europa”, ha affermato poi Silvia Costa, componente del consiglio di amministrazione dell’Euyo e legata a Sassoli da fraterna amicizia, ancora prima di condividere con lui “dieci anni insieme al Parlamento Europeo”. Un uomo capace “di trasmettere la sua incrollabile fiducia nel progetto europeo, un progetto di libertà, giustizia, democrazia e pace”, ha continuato Costa nel suo toccante ricordo. “È sempre stato al nostro fianco nella valorizzazione del patrimonio culturale come elemento fondamentale per la formazione di una coscienza europea, quello che rende l’Europa unica al mondo”.
“Sono felice ed emozionata di essere qui a Ferrara in mezzo alle ragazze e ai ragazzi della Euyo per questo primo concerto della serie Peace in Europe, nel sessantacinquesimo anniversario dei Trattati di Roma”, ha detto Costa, che ha poi concluso chiedendo proprio a loro di impegnarsi “anche con la musica a difendere i valori europei di pace e libertà”.
Un programma di carattere quello scelto per questa serata, aperta dall’inno nazionale ucraino: la prima esecuzione italiana di “This Midnight Hour” dell’inglese Anna Clyne, del “Concerto per violoncello e orchestra” di Weinberg e delle “Danze Sinfoniche” di Rachmaninov. Sul palco insieme agli interpreti under 30 provenienti da tutti i 27 paesi membri dell’UE, la giovane direttrice Elim Chan, già affermata a livello internazionale, e il solista Nicolas Altstaedt al violoncello.
“La musica – donna nuda – che corre folle per la notte pura”. Sono versi del premio Nobel spagnolo Juan Ramon Jimenez, fra le ispirazioni di Anna Clyne per “This Midnight Hour”, scritta nel 2015: un’evocazione fra Stravinsky e Gershwin di questa corsa nell’oscurità, un intenso viaggio grazie a una partitura dalla potente ‘fisicità’ sonora.
È seguita la malinconia, a tratti struggente, del Concerto per violoncello e orchestra di Moisej o Mieczysław Weinberg: ebreo polacco che ha vissuto tanti degli eventi drammatici dell’Est Europa. Sopravvissuto alla Shoah, esule prima a Minsk poi in Uzbekistan e infine invitato dal suo amico Šostakovič a Mosca, dove però fu a lungo sorvegliato dal potere stalinano. Meraviglioso l’affiatamento fra il violoncellista Nicolas Altstaedt e i giovani musicisti dell’Euyo.
A chiudere la serata, le Danze Sinfoniche di Rachmaninov, ultimo lavoro del compositore russo, anche lui esule: un testamento spirituale, scritto nel 1940 a tre anni dalla morte. Una danza macabra e sublime in cui Rachmaninov raccoglie autocitazioni e reminiscenze folkloriche russe, inserendo strumenti non convenzionali come sassofono e xilofono.
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