Perego: “Volontariato risorsa importante dentro la città”
Il vescovo Gian Carlo Perego e il presidente di Cittadini del Mondo Adam Atik a margine del Festival della Progettazione Europea ospitato dall'Università di Ferrara
Il vescovo Gian Carlo Perego e il presidente di Cittadini del Mondo Adam Atik a margine del Festival della Progettazione Europea ospitato dall'Università di Ferrara
Doppio appuntamento sabato 17 maggio con le attività del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
Vito Mauro Di Gaetano, accusato - insieme al padre Giuseppe - dell'omicidio di Davide Buzzi e di quello tentato di Lorenzo Piccinini, è tornato a parlare davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Ferrara
Sono le parole che ieri (giovedì 15 maggio) davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Ferrara - leggendo le nove pagine di dichiarazioni spontanee scritte in carcere - Giuseppe Di Gaetano, coimputato insieme al figlio Vito Mauro, ha utilizzato per provare a giustificare la 'mattanza' del bar Big Town di via Bologna
Non servono aule di tribunale quando è la piazza a reclamare giustizia. Ai piedi della Cattedrale, due manifestanti indossano le maschere grottesche di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu
Nei Musei San Domenico di Forlì dal 27 marzo al 10 luglio oltre 200 capolavori alla mostra sul Mistero e l’Immagine della Maddalena. Tra questi occupa un posto di grande rilievo il Compianto sul Cristo morto, proveniente dalla chiesa cittadina del Gesù e concesso dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
L’opera è composta da un gruppo di otto statue in terracotta policroma eseguite da Guido Mazzoni su commissione della duchessa Eleonora d’Aragona, statue che sotto le vesti dei personaggi dei vangeli, celano i ritratti degli uomini e delle donne di Casa d’Este tra cui quasi certamente il duca Ercole I e la stessa duchessa, sua moglie.
Collocato stabilmente nella chiesa del Gesù in via Borgoleoni (a sinistra lungo la parete d’ingresso), il Compianto in terracotta, è uno dei massimi esempi quattrocenteschi di questa arte diffusa ampiamente nel territorio emiliano.
L’opera fu creata per la chiesa di Santa Maria della Rosa – da qui la comune denominazione ferrarese di Pianzùn dla Rosa – e là visibile fin dal 1485. Dopo la distruzione della chiesa, che sorgeva all’angolo delle attuali viale Cavour-via Armari, venne trasportata al Gesù nel 1938. Si riconoscono, da sinistra: Nicodemo, con in mano un vasetto che rappresenta i profumi che, secondo i Vangeli, portò per ungere il corpo; la Maddalena, Salomè, Maria di Cleofa e Giuseppe Arimatea, con in mano tre chiodi a memoria del fatto che fu lui ad ottenere da Ponzio Pilato il permesso di togliere dalla croce Gesù e seppellirlo.
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