Comacchio. Al 2019 lo stato del turismo nei comuni di Comacchio, Codigoro e Goro vantava oltre 285mila visitatori e oltre 2 milioni di pernottamenti. Indicatori crollati del -33% nel 2020 e che hanno recuperato nel 2021 portando il differenziale (rispetto ai livelli pre pandemia) a solo il -6,7%. E per il 2022 gli entusiasmi rischiano di sopirsi e molto dipenderà dall’evolversi del conflitto in atto tra Russia e Ucraina.
Questi i dati principali del report che è stato presentato nel corso della mattinata di giovedì 24 marzo a Comacchio, nato dalla volontà congiunta di Cst Eburt (ente bilaterale del turismo, composto da Ascom Confcommercio e organizzazioni dei lavoratori), e Cst Ebter (ente bilaterale del commercio, turismo e servizi composto da Confesercenti e dalle organizzazioni dei lavoratori) di Ferrara.
L’indagine – realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze – è concentrata nei comuni di Codigoro, Comacchio e Goro ha esplorato il sistema economico nel suo complesso: 6291 le aziende per un totale di 14.583 addetti (dati III trimestre 2021) con una elemento significativo: le attività legate all’accoglienza turistica e alla ristorazione rappresentano oltre l’11% del totale conteggiando il 17,5% degli addetti complessivi. A fare la parte del leone sono appunto il settore composto dalle attività ricettive e ristoranti.
La ricerca indica come avviene al momento la candidatura del personale: sono pressoché dominanti il passaparola, la conoscenza personale e diretta. Per la stagione turistica imminente oltre il 92% del campione aveva dichiarato la necessità di assunzioni mentre nel 7% la risposta era stata negativa legandola alla precarietà della situazione economica e dei mercati, una percentuale che potrebbe salire a causa delle gravissime tensioni internazionali.
Assunzioni che avverrebbero secondo l’indagine per l’83% degli intervistati a tempo determinato. Cosa viene richiesto nei settori della ricettività e dell’alberghiero? Fondamentalmente figure che abbiano competenze aggiornate anche in termini di ambiente, sicurezza, organizzazione oltre che squisitamente professionali, mentre nella ristorazione la domanda si concentra sulle competenze di settore. Si cercano per la stagione turistica 2022 camerieri (22,5%), cuochi (comunque figure di cucina per il 19,3%) e baristi (12,8%): insomma tutte figure di ampia e consolidata professionalità. In fondo alla lista i cosiddetti tuttofare, senza competenze specifiche (appena il 2,6%).