Politica
24 Marzo 2022
Diversi consiglieri comunali di minoranza presentano una risoluzione a sindaco e Giunta: "E' in contrasto con le linee guida del Pums"

Rotatoria via Ravenna: “Demolire e riorganizzare la viabilità”

di Redazione | 2 min

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Via Ravenna

La rotatoria del dissenso – la piccola rotatoria di via Ravenna per intenderci – è l’oggetto di una risoluzione presentata da diversi consiglieri comunali di minoranza, cioè Francesco Colaiacovo (Pd), Dario Maresca (Gente a Modo), Roberta Fusari (Azione Civica), Anna Ferraresi (Gruppo Misto) e Tommaso Mantovani (M5S).

Il documento, che sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, intende impegnare sindaco e giunta a rispettare le linee guida del Pums e “ad attuare interventi che possano restituire la necessaria fluidità al traffico veicolare insistente su via Ravenna, riorganizzando le carreggiate attraverso l’eliminazione della mini rotonda costruita nei pressi del supermercato” e contestualmente “a realizzare una nuova viabilità, acquisendo eventualmente anche l’area dell’ex distributore di carburanti”.

I problemi causati dalla nuova rotonda di via Ravenna, prescritta dall’Amministrazione comunale assieme al permesso di costruire alla società proprietaria del supermercato adiacente, riguardano proprio l’ulteriore congestionamento del traffico nella zona di ingresso in città. Secondo i consiglieri firmatari della risoluzione questa soluzione sarebbe in contrasto con le linee d’indirizzo del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), proprio per il fatto che aumenta tempi di spostamento nel percorso casa–lavoro, “peggiorando la qualità dell’aria a causa delle interminabili code e della vita dei residenti di un quartiere di pregio storico come San Giorgio”. Nello stesso documento viene inoltre citata la petizione dei cittadini presentata in data 7 dicembre 2021, alla quale “non è mai stata data risposta dagli organi previsti dal Regolamento della Partecipazione Popolare che all’art.11 recita “La Giunta o il Consiglio adottano sulla petizione motivata decisione nel termine di 60 giorni dal deposito”, al contrario il 22 febbraio è stata protocollata la risposta di un organo tecnico, il quale argomenta con considerazioni che dovrebbero essere proprie degli organi politici”.

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