
Salvatore Durante
Santa Maria Maddalena. Il Centro urologico europeo (C.Ur.E.) approda alla “Casa di cura Santa Maria Maddalena” con l’obiettivo di sviluppare l’urologia ai massimi livelli.
“L’ urologia moderna – spiega il direttore sanitario della “Casa di cura Santa Maria Maddalena” Salvatore Durante – è tanto tecnologicamente avanzata quanto organizzativamente complessa e finanziariamente onerosa. Da questa considerazione è nata C.Ur.E. che, coordinata dal dottor Giovanni Ferrari, aggrega i medici specialisti in urologia secondo un modello già ampiamente sperimentato negli Stati Uniti e perfettamente esportabile sul nostro territorio. Il team di medici è così in grado, facendo sintesi delle specifiche competenze di ciascuno, di offrire un completo iter diagnostico e terapeutico per ogni patologia urologica”.
L’ingresso della “Casa di cura Santa Maria Maddalena” in C.Ur.E. comporterà l’ampliamento della tipologia di interventi che verranno così effettuati a Occhiobello. “I 13 urologi del centro urologico europeo provengono da Roma, Napoli, Modena, Suzzara e Parma e presteranno attività in via Gorizia a seconda della specialità e del tipo di trattamento di cui ha bisogno, nel caso specifico, il paziente – aggiunge Durante – Un esempio? Se ad Occhiobello si deve operare un determinato tumore al rene, il medico della “Casa di cura Santa Maria Maddalena” chiederà, se necessario, al professionista C.Ur.E. con maggior esperienza in quella patologia di fargli da secondo in sala operatoria. Ed il medico C.Ur.E. verrà a Occhiobello a operare: non è più il paziente a doversi spostare, ma il medico. Il paziente, dal canto suo, sa di poter contare sui migliori professionisti del settore”.
Il coordinatore C.Ur.E. per Occhiobello è il dottor Rosario Calarco Piazza. Intanto alla “Casa di cura Santa Maria Maddalena” si stanno implementando il settore della chirurgia laparoscopica (in particolare per le neoplasie renali) e della prostatectomia radicale: in prospettiva si punta ad adottare robot “Da Vinci” che è il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva. Quanto a numeri, e limitatamente all’ipertrofia prostatica, si realizzeranno ad Occhiobello 250 interventi all’anno di Turp (resezione transuretrale della prostata: intervento chirurgico di soggetti affetti da ipertrofia prostatica benigna, per mezzo del quale si provvede alla rimozione di porzioni di prostata). “Il bacino di utenza al quale si rivolge l’urologia di Occhiobello continua ad essere quello rodigino ed emiliano – conclude Durante – ma arrivano pazienti anche da Padova, Vicenza e dalla Lombardia. L’obiettivo ultimo? Diventare centro di riferimento per le patologie urologiche nel giro dei prossimi due anni”.
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