Vigili del Fuoco. Organici ridotti all’osso
La Fp Cgil denuncia una cronica carenza di personale e scrive al Prefetto per aprire un confronto
La Fp Cgil denuncia una cronica carenza di personale e scrive al Prefetto per aprire un confronto
L’ex Chiesa di San Bartolo è pronta a rinascere. Firmata la convenzione tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e Azienda Usl di Ferrara per l’attuazione del progetto di restauro e messa in sicurezza
Partirà dal 2 maggio la riforma dei ticket della Regione Emilia-Romagna per continuare a garantire la sostenibilità e la qualità del sistema sanitario regionale e far fronte ai tagli del Governo. Previsto un ticket di 2,20 euro a confezione di medicinale, fino a un massimo di 4 euro per ricetta, ma saranno diverse le categorie esentate
Una legge di bilancio da 14,3 miliardi di euro, con nuove entrate provenienti da maggiorazioni Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari e maggiori investimenti nei servizi, in particolare nell’ambito della non autosufficienza, nella cura del territorio, nel trasporto pubblico locale, nelle politiche abitative e in quelle educative. L'Assemblea legislativa ha approvato il Bilancio di previsione 2025-2027 della Regione Emilia-Romagna
Dopo mesi di discussioni e richieste, finalmente una buona notizia per Ferrara e la sua provincia: il fabbisogno di medici di medicina generale potrebbe trovare una risposta concreta. La Giunta regionale ha dato il via libera al concorso per l’ammissione al Corso triennale di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2025-2028, mettendo a disposizione 175 posti per futuri medici di famiglia
L’acqua salata dell’Adriatico entra nelle terre coltivate della pianura per 15 km e le scorte di risorsa, in assenza di piogge abbondanti, non basteranno a coprire i fabbisogni della Pianura padana.
L’Osservatorio Permanente sulle crisi idriche ha individuato molteplici indicatori, provenienti dalla quasi totalità degli areali considerati, che disegnano i tratti di un generale contesto in avanzato stato di allerta idrica a causa della perdurante mancanza di precipitazioni nevose e piovose omogenee, della grave aridità dei suoli, unitamente all’impoverimento progressivo delle falde sotterranee.
Su tutto il Distretto persiste una situazione di severa siccità idrologica attestata da valori che registrano una carenza fino al 40% di portata in meno nelle sezioni esaminate del Grande Fiume e fino al 60% degli affluenti.
Nel mese di febbraio le piogge previste sono cadute in modo scarso e disomogeneo e non hanno apportato ristoro e miglioramenti sostanziali, mentre le temperature medie hanno altresì confermato il trend fino a +3° C che caratterizza questo anomalo inverno come il secondo più caldo degli ultimi 40 anni.
La sezione di chiusa a Pontelagoscuro misura oggi 683 m3/s, prossima alla prima soglia di allerta, con una portata ridotta del -40%. Situazione endemica anche dei corsi di acqua minori cosiddetti tributari del Po che, in molti casi, a causa del regime torrentizio sempre più esasperato e prolungato nella durata, segnano scarti di portata superiori al -60%, con valori prossimi ai minimi storici in molte stazioni di misura.
La scarsa piovosità del periodo e l’innalzamento del livello del mare contribuiscono in modo marcato anche all’avanzamento del cuneo salino e all’intrusione delle acque salate nelle acque dolci. Fenomeno che in questo momento interessa un largo tratto di costa Adriatica in prossimità del Delta del fiume Po, in particolare nelle province di Rovigo e di Ferrara, raggiungendo una intrusione nei comprensori irrigui tra i 10 e i 15 km.
Quanto basta a far dire alla Coldiretti che “la siccità nel bacino del Po minaccia oltre 1/3 della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”.
Ma a preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare in Italia con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola. “La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che – sottolinea Coldiretti – è più che preoccupante per l’economia agricola di buona parte d’Italia compresa proprio la valle del Po”.
“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Pnrr – sottolinea Coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale”.
“Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.
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