
Vittorio Emanuele III visita i lavori di bonifica 1918
Argenta. Continua la presentazione di libri alla biblioteca Bertoldi nell’ambito del ciclo “Tra le pagine della nostra storia” organizzate dal Comune di Argenta. Venerdì 4 marzo, alle ore 17, nella sala Voltini – centro culturale Capuccini- verrà presentato il libro “La barca e l’aratro. Storia e storie di Campotto d’Argenta” di Fausto Renzi (Edizioni Il Ponte Vecchio).
Un lungo rettilineo tra file di case a due piani, una chiesa, poderi, un vecchio edificio scolastico poi adibito ad ostello, un ufficio postale, un bar e qualche negozio, due ponti su canali dove si specchiano schiere di pioppi, poi una piccola piazza con il monumento ai caduti, il rudere di una vecchia fornace con la superba ciminiera che domina la pianura, il museo delle valli e intorno ampie zone umide, paradisi di fauna palustre dove la caccia è un lontano ricordo e il birdwatching l’attrazione principale dei visitatori.
A prima vista Campotto d’Argenta è tutta in questa rapida sequenza di immagini, ma è scavando nel passato che quei luoghi rivelano vicende insospettabili, personaggi famosi e altri, del tutto anonimi o sconosciuti, protagonisti di memorie cadute nell’oblio che riemergono dagli archivi.
C’è solo l’imbarazzo della scelta. Basta citarne alcuni: da Marco Antonio Ercolani, marchese di Bologna, a Francesco Massari, latifondista ferrarese, poi l’ingegner Pietro Pasini, progettista della grande Bonifica Renana, dal giornalista – romanziere Nerino Rossi, al nobile polacco Enrico Grabinski, fino a Primo Ghini, ciclista, antifascista e comandante partigiano.
La storia della piccola Campotto sorprende per la varietà di personaggi, primo fra tutti, sua maestà Vittorio Emanuele III, re d’Italia, che nel 1918 e nel 1925 visitò di persona queste terre, appena liberate dall’impero secolare delle acque.
Fausto Renzi, laureato in filosofia, vive a Lavezzola (Ra) e svolge attività di ricerca storica, ambito che lo vede autore di diversi saggi, articoli, conferenze e di numerosi libri, tra i quali: Giovanna Righini Ricci. Un grande amore: i ragazzi e la scuola (Il Capitello 2009); Dal feudo alla vaporiera. Storia di un villaggio padano: Lavezzola 1443—1889 (Longo, 2003)- (Premio “Giovi città di Salerno nel 2005); Conselice nel Novecento: le piazze della memoria (Longo, 2007); San Biagio d’Argenta 1060-1945 (Il Ponte Vecchio, 2009); I Manfredi, signori di Faenza e Imola (Il Ponte Vecchio, 2010). In campo letterario è autore della raccolta di versi Quaderno della prima estate,( La Vallisa,2005). Sue poesie sono state recitate nel Salone Internazionale del libro di Torino.
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