Un accordo commerciale con Eni e Versalis affinchè a Basell sia garantito il cracking almeno fino al 2030. È questa la richiesta formale che l’assessore regionale Vincenzo Colla – insieme al sindaco Alan Fabbri e a Gianni Michele Padovani, presidente della provincia di Ferrara, porterà al tavolo con Gilberto Pichetto Fratin, viceministro del MiSE, a cui è stato chiesto un incontro per “scongiurare un effetto isolamento” per il Petrolchimico di piazzale Donegani.
L’importante annuncio è arrivato durante l’incontro con le rappresentanze sindacali e i lavoratori del Polo chimico ferrarese, organizzato dai partiti di centrosinistra (Partito Democratico, Art.1, Azione, Azione civica, Campo Democratico, Coraggiosa, Gente a Modo, Italia Viva, Partito Repubblicano, Partito Socialista, Sinistra Italiana, Sinistra per Ferrara, +Europa), per fare luce su quello che sarà il futuro dell’impianto dopo la chiusura del cracking di Porto Marghera, prevista da Eni per la primavera di quest’anno. Una decisione che inevitabilmente avrà pesanti ripercussioni sulla vita professionale di oltre 2.500 addetti ai lavori.
“Ora – tuona Colla – è venuto il momento di concentrarci sul Petrolchimico di Ferrara. Oggi non si può pensare di chiudere il cracking senza avere l’idea di dove si vuole andare con la chimica. In Italia c’è il vuoto netto sull’importanza di questo settore e non si capisce che se lo si chiude poi si mette in difficoltà l’industria manifatturiera. A controllare Eni è il governo, ma quale idea ha di chimica quest’ultimo? Qual è l’aspirazione di Versalis? Se si chiude il cracking, non ci sarà più la chimica in Italia. E per noi è inaccettabile”.
L’assessore al Lavoro incalza: “A Porto Marghera dovevano fare investimenti e da anni non li fanno perchè hanno deciso di chiudere. Ma noi non siamo d’accordo. Dobbiamo andare a parlare col governo compatti e dire che non lo si può chiudere. E qualora ci fosse una soluzione, questa deve essere di transizione giusta e di investimenti innovativi, che ci permettano di garantire innovazione, occupazione e professionalità. Siamo disponibili a fare un grande contratto d’area, dove andremo a rafforzare il Centro ‘Natta’, le biochimiche e a fare energia green. Siamo pronti a costruire un progetto innovativo per far reggere nel tempo Basell”.
Nel ‘pacchetto‘ di proposte avanzate da Colla rientrano anche il coinvolgimento dell’Università di Ferrara per “realizzare il più grande investimento intellettuale e restituirci una fotografia di progetto industriale per il Paese da fare a Ferrara” e la possibilità di utilizzare lo stesso Polo chimico come green field per la transizione “con aree dismesse, da bonificare e un’idea di chimica che porta con sé competenze e professionalità”, tramite una parte dei fondi Pnrr destinati al MiSe, al momento non indirizzati alla chimica.
Se così non fosse, a rischio ci sarebbe anche il Patto per il Lavoro e il Clima-Focus Ferrara: “O reggerà l’investimento sul petrolchimico o non avrà più modo di esistere il patto che abbiamo firmato. Ce ne dobbiamo fare una ragione. La Regione Emilia-Romagna è pronta a fare la sua parte con le nuove risorse europee del Fesr. È una priorità perché il rischio è quello di perdere una cesura della nostra storia identitaria manifatturiera. Ma la chimica la tiene soprattutto la bocca di fuoco di un governo e di una multinazionale che ha un nome alle spalle. Se non ci sarà più il Petrolchimico morirà un pezzo di città, che si trascinerà nel dirupo un tratto fondamentale di tutta la regione“.
Assente all’incontro per ovvi motivi, il sindaco Alan Fabbri è intervenuto sulla questione, esprimendo fiducia per l’incontro richiesto al governo con l’assessore Colla, attraverso un comunicato stampa: “In gioco c’è la tenuta di un importante e qualificato settore industriale, fondamentale per il nostro territorio, e l’obiettivo, condiviso con la Regione è preservare, primariamente, i posti di lavoro e la tenuta occupazionale. Parallelamente a questa battaglia il Comune di Ferrara ha intrapreso un percorso di consolidamento e di valorizzazione del comparto che si è articolato in attività concrete e, ancora, in ambito Pnrr, insieme alla Provincia, abbiamo affrontato il tema delle possibilità effettive per le realtà presenti nel Polo sul tema della transizione energetica. Tutto questo, in un’ottica di condivisione degli obiettivi che deve necessariamente essere utilizzata su temi tanto trasversali e importanti”.
Il primo cittadino l’ha poi messa sul piano politico: “Sbagliate e controproducenti sono le polemiche strumentali del Pd e dei sindacati che non resistono alla tentazione di mettere in campo, ancora una volta, azioni divisive perseguendo la stessa logica che in passato contribuito a relegare Ferrara, nonostante le grandi potenzialità, a fanalino di coda nel contesto regionale. Si continua a notare un uso strumentale del tema Petrolchimico che, non solo rischia di risultare improduttivo, ma soprattutto di allontanare l’attenzione da quello che è l’aspetto più importante. L’atteggiamento divisivo assunto nelle ultime settimane, e sfociato in attacchi strumentali all’amministrazione, non fa che dimostrare ancora una volta l’incapacità di determinate forze politiche di fare sistema, a favore di una volontà di creare polemiche cercando visibilità. Non è questa la strada vincente per garantire a Ferrara un destino diverso da quello che ha avuto per anni e che l’ha ingiustamente portata a non sviluppare le reali potenzialità”
“L’attenzione per il Petrolchimico – ha aggiunto Fabbri, cercando di fornire rassicurazioni – e per la valorizzazione dell’intero settore della chimica è altissima, fin dal nostro insediamento, e ben evidente nelle scelte della nostra giunta. Recentemente abbiamo avviato un confronto con le attività presenti all’interno del Polo e con i sindacati di riferimento del settore con gli incontri del ‘Focus sulla chimica di Ferrara’ e, nel tempo, abbiamo messo in campo azioni concrete per valorizzare e sostenere il comparto”.
Il sindaco ha concluso: “Abbiamo ottenuto l’inclusione dell’area nella Zona Logistica Semplificata, grazie ad un impegno progettuale mirato a garantire facilitazioni e sgravi fiscali per i nuovi insediamenti; abbiamo avviato una forte azione di sburocratizzazione rivolta alle imprese dell’area che si concretizzerà nella semplificazione della disciplina urbanistico edilizia prevista nella elaborazione del Pug; abbiamo intenzione di lavorare per l’eliminazione degli snodi viari obsoleti della zona, sfruttando la quota di finanziamento Pnrr ottenuto con la candidatura del Progetto Frazioni (20 milioni di euro complessivi) destinata all’ingresso Nord della città e queste sono solo alcune delle azioni già intraprese”
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