di Cecilia Gallotta
Dopo la crisi post-pandemia, le chiusure, le restrizioni e lo strascico sempre in aumento dei disagi economici, arriva il caro bollette. E fra le vittime dei recenti rincari, ci sono anche le attività di Dock Sport Village, che fra i campi di padel, beach tennis e altri locali polivalenti offre una variegata rosa di servizi a tutto tondo tra sport e benessere.
La struttura al civico 32 di via del Commercio rischia di chiudere i battenti, come profetizza amaramente il direttore Jody Mingozzi dopo aver scartato la busta delle ultime due bollette.
“Siamo arrivati ad una situazione inaffrontabile e inimmaginabile persino nelle più nefaste aspettative, in cui sopravvivere è impossibile” commenta Mingozzi illustrando come la spesa media della struttura, prima del rincaro, si aggirasse attorno ai 2.500 euro al mese solo per la corrente elettrica. “A dicembre 2021 è salita a 6mila – spiega – e la cifra stimata per gennaio è di 12mila. Una follia che mi ha portato immediatamente a chiedere l’annullamento della fattura di gennaio, poiché trattandosi di una stima presunta sulla base dei consumi dei mesi precedenti, non capisco proprio come si faccia ad arrivare a una cifra simile. Io e il mio staff abbiamo effettuato controlli sui consumi effettivi degli ultimi mesi, e risultano esattamente in linea con i precedenti, per cui, tenendo conto dei rincari, la bolletta di gennaio dovrebbe almeno essere al pari di quella di dicembre”.
Anche ipotizzando che la stima di gennaio venga rivista, però, non è sufficiente per assicurare sonni tranquilli al direttore della struttura sportiva: “Con 12mila euro l’unico risultato è chiudere subito – afferma. – Ma anche rimanendo a 6mila si può andare avanti qualche mese prosciugando fino all’ultimo i risparmi, perché se pago la bolletta non pago i dipendenti, altrimenti c’è la terza soluzione che stanno attuando tutti, quella dell’aumento della tariffa sul servizio; ma è una soluzione con le gambe corte, perché i clienti prima o poi abbandonano”.
Un circolo vizioso, insomma: “Abbiamo provato ad aumentare anche solo di 1 euro l’affitto del campo – racconta Mingozzi – ma già così si è scatenata una pioggia di lamentele incredibile, perché giustamente il cliente ne fa una questione di principio e di accumulo, dal momento che tutte le attività, di qualsiasi settore, stanno aumentando le tariffe per lo stesso motivo. Ha ragione il cliente e hanno ragione gli esercenti, succubi di una situazione che non può far altro che implodere se nessuno fa niente. Di questo passo arriveremo a uno stato di povertà in cui andare a mangiare una pizza sarà un lusso, per i pochi che riusciranno a sopravvivere. In poche parole – conclude allarmato – ci stanno uccidendo”.
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