Politica
14 Febbraio 2022
Il primo cittadino di Ferrara: “In Italia chi amministra bene non viene premiato”. Manfredi: “In una democrazia tutti i cittadini sono uguali in doveri ma anche in diritti”

Pnrr. Fabbri a confronto col sindaco di Napoli sui fondi distribuiti tra Nord e Sud

di Redazione | 3 min

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“In Italia purtroppo chi amministra bene e cerca di gestire al meglio i bilanci del Comune non viene premiato. Noi a Ferrara abbiamo un bilancio lasciato dai precedenti amministratori che era solido, forte, e anche con dipendenti preparati. Non è questione di colore politico, ma gestionale”. Così Alan Fabbri in un intervento a 24 Mattino, trasmissione di Radio 24.

Il conduttore Simone Spetia ha chiamato il sindaco di Ferrara e il suo omologo di Napoli, Gaetano Manfredi, per parlare di fondi Pnrr.

Il tema parte dalle recenti dichiarazioni rilasciate da Fabbri sul fatto che, in sede di assegnazione dei fondi, andrebbero premiati i meritevoli, cioè i comuni che hanno dimostrato di saper spendere, mentre il Mezzoggiorno, secondo le parole del primo cittadino estense ricostruite da Spetia, avrebbe dimostrato di non saper spendere nemmeno i fondi europei.

“Innanzitutto non ne faccio una questione di Nord e Sud – spiega Fabbri in trasmissione -, ma di merito e di progetti che molto spesso non vengono finanziati al Nord”. Fabbri prende come esempio un bando Pnrr di rigenerazione urbana che prevedeva una prima tranche di 3,4 miliardi di euro: “sono 551 i progetti dei comuni che sono stati esclusi nella prima fase, di questi il 93% è di comuni del Nord. Questo soprattutto perché nella maggior parte dei bandi vengono premiati i comuni meno virtuosi attraverso l’indice di vulnerabilità sociale, che è un indicatore elaborato dall’Istat in cui ci sono vari indicatori tra cui analfabetismo, disoccupazione, disagio sociale. Per quello che riguarda il Nord, quindi, non viene premiato il lavoro fatto”.

“Il Pnrr serve anche a ricucire il divario tra diverse aree del Paese” gli risponde Manfredi, che ricorda come “quando è nato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’ammontare del finanziamento europeo è stato commisurato all’Italia proprio in relazione a quelli che erano i divari al suo interno”.

E questo “proprio perchè Italia presenta tanti divari sociali, che non sono solamente al sud. Abbiamo tante difficoltà anche nelle periferie del Nord. Ci sono tante aree difficili. Questo è il motivo per cui l’Italia ha avuto dall’Europa tanti soldi a fondo perduto”.

Manfredi fa poi notare che “è naturale che una parte significativa di questa quota vada in quelle aree dove questi problemi devono essere superati. Se si parla di fondi per ridurre povertà educativa, devono andare in zone dove c’è indice un analfabetismo più elevato e così via. È fisiologico”.

Venendo poi agli stanziamenti, “parliamo del 40% delle risorse e nel Mezzogiorno c’è il 33% della popolazione: se solo si facesse una distribuzione pro capite, il Sud dovrebbe avere il 33 percento dei fondi; quindi parliamo di un differenziale non molto grande rispetto ai divari enormi che abbiamo in Italia”.

Quanto al discorso sull’efficienza della spesa, il sindaco di Napoli concorda sul fatto che “bisogna fare in modo che questi soldi vengano spesi nei tempi giusti”.

Fabbri replica citando un report di Anci Veneto, secondo il quale i progetti che hanno superato l’esame del bando, risultando coerenti con i criteri richiesti, ma che sono rimasti esclusi a causa dell’esaurimento dei fondi sono stati 551; 510 di questi, il 93% del totale, erano stati presentati dai Comuni del Nord. E la distribuzione pro capite del bando vede per la Campania 86,96 euro a cittadino; per la Sicilia 86,80 euro; per la Puglia 101,46; per il Veneto 6,27.

“È ovvio – aggiunge Fabbri – che se in Italia tutte le volte che chi è in difficoltà per questioni legate non solo al carattere storico, ma anche a quello gestionale amministrativo, viene premiato rispetto a chi ha amministrato cercando di far quadrare bilanci, rispettando il patto di stabilità e cercando di fare investimenti mirati non va bene”.

“Credo che in una democrazia – risponde Maifredi – dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini siano uguali e siano uguali in doveri ma anche in diritti. E il Pnrr è un’occasione per farlo”.

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