Attualità
24 Gennaio 2022
Sarà il primo ospite degli incontri con il Circolo della Stampa 2022. Appuntamento martedì 25 gennaio all'hotel Astra

NodoXNodo, il velista ferrarese Fantini racconta le proprie avventure in mare

di Redazione | 2 min

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Sarà il velista ferrarese Andrea Fantini il primo ospite degli incontri con il Circolo della Stampa per il 2022. L’appuntamento è in agenda martedì 25 gennaio nella sala conferenze dell’hotel Astra.

Fantini, classe 1982, una laurea in Farmacia all’Università di Ferrara, ha scoperto il mare navigando da bambino sulla barca di famiglia in Adriatico e nel 2006 ha compiuto la sua prima traversata atlantica. Un’impresa che – racconta – gli ha cambiato la vita. Da allora ha compiuto più di venti traversate oceaniche ed ha fatto quasi due giri del mondo sul Vor70 Maserati assieme a Giovanni Soldini. Nel 2015 grazie a Enel Green Power ha lanciato uno straordinario progetto per la difesa dell’ambiente, veleggiando a bordo di un Class40 Guidi equipaggiato con tecnologie innovative destinate alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Ed è proprio questo progetto che il navigatore ferrarese verrà a raccontare martedì sera al Circolo della Stampa. Battezzato NodoXNodo e nato grazie alla partnership con Guidi Srl – una delle più importanti aziende di tecnologie per le imbarcazioni a vela – il progetto ha visto il navigatore ferrarese impegnato, assieme allo skipper francese Charles Louis Mourruau, in una serie di regate che si sono concluse in autunno con la Transoceanica Jacques Vabre, sulla mitica Rotta del Caffè, tra la Francia e la Martinica. L’imbarcazione di Fantini e Mourruau si è classificata quindicesima, dopo una navigazione durata oltre 22 giorni.

Ma perché NodoXNodo? “Un nodo è un simbolo che insegna come sentirci uniti in un’amicizia, in una famiglia o in un team – spiega – Ma ci insegna anche ad essere persone aperte alla collaborazione, alla condivisione e all’accettazione. Il nodo è anche l’unità di misura per la velocità durante la navigazione, che permette di capire in quanto tempo possiamo coprire le distanze che ci separano dalla nostra meta. E forse mai, come in questo periodo, è davvero importante tentare di ritornare ad accorciare le distanze”.

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