Comacchio
22 Gennaio 2022
Le strutture interessate sono la Cra Nibbio di Comacchio, la Cra Alma e il Centro il Faro di Codigoro. Uba e Pivetti: "Preoccupa anche la situazione contrattuale degli Oss"

Asp del Delta Ferrarese, è allarme personale. Cgil e Uil: “Mancano infermieri”

di Davide Soattin | 3 min

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C’è la situazione emergenziale legata alla mancanza di personale nelle tre strutture gestite da Asp del Delta Ferrarese al centro del preoccupato allarme lanciato da Leonardo Uba di Uil-Fpl e Silvia Pivetti di Fp-Cgil.

A richiamare l’attenzione dei sindacalisti è “la carenza senza precedenti di sanitari” che sta colpendo la Cra Nibbio di Comacchio, la Cra Alma e il centro Il Faro di Codigoro. Ad oggi infatti, denuncia Uba, “dei quattro infermieri impiegati nell’assistenza, nessuno di loro è in servizio per motivi di salute“.

Un’assenza, aggiunge il segretario dI Uil-Fpl, che ha costretto la stessa Asp ha richiedere l’intervento dell’Ausl per “farsi prestare un operatore proveniente dall’ospedale del Delta che possa coprire i posti vacanti lasciati dai colleghi per malattia“.

A fronte di ciò, secondo i sindacati, “non c’è stato però un reclamo adeguato” da parte dell’Azienda dei Servizi alla Persona nei confronti dell’ente di via Cassoli per ottenere più risorse umane, visto che “non sono giunte le giuste risposte per il personale infermieristico, lasciando abbandonati questi posti scoperti”.

Senza dimenticare che, pur di non togliere cure ai pazienti e coprire le assenze, prosegue Uba, alcuni infermieri “finiscono per ammalarsi perché aumentano a dismisura i turni di lavoro, portando le ore giornaliere a 13-14, obbligandoli a saltare i riposi, alzando i ritmi di lavoro e i conseguenti rischi legati allo stress e alla salute psicofisica delle persone“.

Ma a preoccupare è anche la situazione degli Oss. “Da inizio pandemia – spiegano i sindacalisti – non sono stati fatti concorsi per assumere operatori come dipendenti diretti di Asp, ma si è continuato ad andare avanti con i numeri pre-lockdown che vedono già uno squilibrio tra operatori che sono direttamente gestiti e quelli che sono gli interinali“.

“Di solito – sottolineano – il rapporto tra quest’ultimi è del 20%. Ad oggi, sulle tre strutture, il rapporto è però complessivamente del 44%, dato che ci sono 34 Oss in totale, di cui 15 interinali. Ad esempio, nella Cra Nibbio di Comacchio, su 16 operatori, 8 sono interinali e 8 a gestione diretta. Di questi 3 sono a mansioni ridotte e 5 sono con un turno normale. Si tratta di un allarme importante, che va avanti da due anni”.

Due quindi le richieste di Cgil e Uil, che lunedì 24 gennaio si incontreranno con Asp, dopo aver inviato, lo scorso 11 gennaio, una lettera di cui sono stati informati anche Ausl e il sindaco di Codigoro, Alice Zanardi.

“Chiediamo – tuonano Uba e Pivetti – che l’Ausl venga informata della carenza di infermieri, pur sapendo che non si tratta di un unicum, perché il servizio bisogna continuare a darlo dato che ci sono persone fragili e non autosufficienti da assistere. E in secondo luogo bisogna operare per gli Oss, che se non dovessero essere assunti da Asp, rischiano di far scoppiare un altro problema. Non si può continuare ad assumerli come interinali, dal momento che la legge non lo permette, oltre al fatto che esistono differenze contrattuali importanti e discriminanti”.

 

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