Cronaca
11 Gennaio 2022
Andrea Volpe era a processo per una lite che sarebbe avvenuta quando era ancora in carcere all'Arginone, ma per il giudice il fatto non sussiste

L’ex ‘bestia di Satana’ assolto dall’accusa di lesioni e minacce a un detenuto

di Daniele Oppo | 2 min

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Nessuna minaccia, nessuna lesione. Andrea Volpe, 45enne noto per essere uno dei killer delle ‘Bestie di Satana’ – oggi ritornato in libertà dopo aver scontato 16 anni di reclusione per omicidio – non è stato autore dell’aggressione in carcere per la quale era finito a processo.

Nella mattina di ieri, lunedì 10 gennaio, il giudice di pace lo ha mandato assolto per non aver commesso il fatto, dando così ragione alla difesa di Volpe, sostenuta in udienza dall’avvocato Alessandro D’Agostino.

Per l’accusa, il 9 maggio del 2019, nel carcere di Ferrara in cui era al tempo ristretto, Volpe avrebbe minacciato un altro detenuto dicendogli “aspetta che mi vado a vestire e ti faccio vedere io” e “io le persone l’ho interrati”. Poi lo avrebbe colpito con una testata sulla fronte e con dei pugni, procurandogli lesioni personali – giudicate guaribili in due giorni – consistenti in escoriazioni superficiali e graffi e qualche livido.

L’accusa, però, non ha retto a processo e Volpe, è stato assolto.

Il 45enne è ritenuto uno degli autori materiali degli omicidi di Mariangela Pezzotta (sua ex fidanzata), Chiara Marino, Fabio Tollis, compiuti dalla setta sedicente satanista nella seconda metà degli anni ’90 del Novecento, attiva tra Milano e Varese, in una realtà torbida di disagio sociale e tossicodipendenza.

Volpe è stato liberato nel marzo del 2020 dopo aver scontato 16 dei 20 anni ai quali era stato condannato in via definitiva. In carcere ha studiato e alla fine del 2020 era dato come prossimo a ottenere una laurea in scienze dell’educazione.

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