Storie senza barriere all’aria aperta al parco Coletta
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“Un grande artista ferrarese, un grande classico del nostro tempo”. Così il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi ha definito l’opera di Antonio Maria Nardi, l’illustratore – nato a Ostellato nel 1897 – a cui l’Amministrazione di Ferrara ha dedicato una pubblicazione (“La Divina Commedia nelle illustrazioni del ferrarese Antonio Maria Nardi”), a firma dello storico dell’arte Lucio Scardino.
L’iniziativa chiude questo anno dantesco. Nardi, tra le altre cose, ha infatti realizzato 33 chine “di grande qualità formale”, come ha sottolineato lo stesso Scardino, per la Divina Commedia in formato per ragazzi, uscita a puntate sul Corrierino, nel 1921, quando aveva solo 24 anni. Il testo a lui dedicato sarà disponibile nelle biblioteche del territorio, sarà consegnato alle scuole ed è già stato inviato a fondazioni e storici dell’arte tra Firenze, Ravenna, Bologna, Torino e Roma.
“Mi ha sempre colpito – ha detto Sgarbi parlando di Nardi – il suo essere un classicista ben temperato. Ha qualcosa di più poeticamente umano di altri del suo tempo: le sue composizioni sono armoniose, equilibrate, mirano alla perfezione. La sua naturalezza e il suo talento lo dovrebbero portare a una maggiore considerazione. Nardi è stato testimone di una visione profondamente umana e di un classicismo arioso. Ringrazio Scardino, grande ricercatore di cose dimenticate che, con il suo importante spirito civico, dà onore all’arte e alla restituzione storica. Questa pubblicazione è un omaggio di Ferrara all’artista e ci dà impegno a dare alla storia testimonianza della nostra vigile attenzione”.
Oltre alla Divina Commedia per ragazzi l’artista ferrarese Nardi è anche celebre per diverse altre opere che lo hanno consacrato: fu lui infatti a dipingere l’Antoniano di Bologna, famoso per essere stata lo scenario dello Zecchino d’oro, oltre a pale d’altare e soggetti sacri tra Lendinara, Stienta e vasta parte del Polesine. Quattro sue chine inedite, di proprietà del Comune di Ferrara, sono riprodotte nel libro presentato oggi, risalgono al periodo 1920-1928. Il Comune conserva inoltre 37 bozzetti originali presso il fondo Medri nei Musei civici di arte antica della città. Si tratta di quel Gualtiero Medri – che proprio nell’anno della pubblicazione delle tavole di Nardi (1921) – fu figura centrale per l’avvio degli scavi della cripta degli Aldighieri (ricondotti agli antichi antenati di Dante) nella chiesa ferrarese di Santa Maria Nuova e San Biagio.
Il 1921 era il 600ennale della scomparsa del Divin Poeta e, come ha sottolineato Scardino, “Ferrara in quegli anni scoprì un profondo legame culturale con Dante, legame sviscerato soprattutto nel periodo compreso tra la celebrazione dell’anniversario della nascita, nel 1865, e della sua morte, nel 1921”. “ Quel fermento culturale si perse nei decenni successivi e in questo anno dantesco abbiamo cercato di riaccenderlo, oggi con Nardi e a settembre con la mostra e il catalogo di Manfredo Manfredini, l’autore ferrarese dimenticato scoperto proprio dal professor Scardino, che ringrazio. Insieme a Ferrara Arte stiamo cercando di dare il giusto spazio e il giusto tributo all’ identità ferrarese e alla riscoperta di artisti del nostro territorio”, ha sottolineato l’assessore Marco Gulinelli oggi alla presentazione. A rilanciare l’attenzione sui legami tra Ferrara e Dante ci sarà anche l’annuncio che sarà dato domani – nel corso di un convegno all’Accademia di Belle Arti di Frosinone – dalla professoressa Chiara Guerzi: sarà infatti presentata – come ha anticipato Scardino (che con Guerzi è in contatto) – la prima illustrazione di un ferrarese della Divina Commedia. Si tratta di Antonio Orsini, che nel 1456 dipinse una Divina Commedia per incarico dell’allora Podestà Giovanni Magdalotti
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