Futuro del centro La Resistenza. L’incontro col Comune slitta all’ultimo
Slitta a data da destinarsi l'incontro tra La Resistenza e il Comune di Ferrara per decidere quali saranno le sorti future del centro sociale
Slitta a data da destinarsi l'incontro tra La Resistenza e il Comune di Ferrara per decidere quali saranno le sorti future del centro sociale
Restano fermi sulle posizioni già espresse davanti al sindaco - e rimaste al momento senza risposta - i commercianti della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) che nella riunione di ieri con i ristoratori hanno ribadito i problemi emersi nel corso degli eventi in città, a partire dai fatturati ridotti all'osso con manifestazioni che non riescono a portare valore alla città
Udienza fiume ieri (lunedì 16 settembre) del processo relativo alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019
Così come nel 2023, anche nel 2024, la provincia di Ferrara - secondo il Sole 24 ore - resta stabile al diciassettesimo posto della classifica relativa all'indice di criminalità, la fotografia che il quotidiano di Confindustria stila ogni anno in base a diversi criteri di pericolosità, conteggia le denunce registrate, relative ai delitti commessi sul territorio provinciale nell’anno precedente
Europa Verde sosterrà Michele De Pascale come prossimo presidente della Regione. La decisione è arrivata dopo la votazione da parte dei vari delegati di ogni provincia
Educazione sessuale nelle scuole? Vade retro Satana! Lo pensa il consigliere della Lega di Ferrara Alcide Mosso, che in una lettera si scandalizza per il fatto che l’Unione Atei e Agnostici Razionalisti abbia “proposto anche a Ferrara di introdurre, con premi, un’ora di educazione sessuale al posto dell’ora di religione”.
In realtà l’Uaar a Ferrara si è distinta per aver regalato alla scuola ‘Tasso’ due kit per la didattica legata alla scienza e alla robotica per gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica. Insegnamento che l’Uaar definisce “dottrinale” e di cui propone l’abolizione, dal momento che costa 1,25 miliardi di euro all’anno allo Stato italiano.
Dettagli per Mosso, che collega l’Uaar a “una campagna che reputo diseducativa a favore della RU-486”. Mosso invece è collegato alla proposta, sempre di matrice Lega Ferrara, del controllo dall’alto sui libri. In commissione disse tranquillamente che “visto che il Comune paga per l’acquisto di libri (in realtà è il Governo, ndr), credo che sia corretto valutarne la tipologia”. E poi, spiegandosi meglio: “vorrei vedere se questi libri sono adeguati ai nostri cittadini, alle aspettative dei nostri elettori”.
Un tentativo di censura talmente incredibile da scomodare anche i siti esperti in bufale sul web.
Tornando all’educazione sessuale, Mosso si chiede “se tale ‘disciplina’ possa essere inserita come una qualunque materia d’insegnamento, da quali docenti, con quali verifiche, quali obiettivi, un nuovo Stato etico che progressivamente si sostituisce alla famiglia”.
E per rafforzare le sue tesi infarcisce la lettera di citazioni, dati e testimonianze senza indicare alcuna provenienza. E così afferma che lo psichiatra Antonio Slavich, collaboratore a Ferrara del prof. Basaglia negli anni ’60 del secolo scorso, “si dichiarò contrario «all’educazione sessuale a gestione ministeriale», intuendone i rischi”.
Sempre secondo Mosso, ci sarebbero dati precisi (che non svela) a provare l’inefficacia della educazione sessuale nelle scuole: “Molte testimonianze e studi (che non vengono citati, ndr), evidenziano che, nei Paesi dove già viene adottata, ai corsi, centrati soprattutto sui metodi contraccettivi, – vedi Gran Bretagna – segue l’aumento di molestie ai danni delle ragazze, rapporti precoci non protetti, gravidanze indesiderate ed aumento della piaga dell’aborto. Il problema è più a monte, nell’educazione, dove la famiglia, pur lasciata senza alcun aiuto concreto, tenta di difendere il rapporto con i figli che non possono essere abbandonati a sè stessi, «con un pacco di profilattici in mano, unica tutela dalle loro passioni e dai loro possibili errori»”.
“La vita sessuale – prosegue il consigliere della Lega – è una delle prove più significative della maturità, da affrontare con preparazione e serietà, senza ridurre tutto ad un banale gioco mostrando frutta che può richiamare forme anatomiche. Occorre insegnare rispetto per il proprio e altrui corpo, assegnandogli il giusto ruolo nell’esperienza umana e spirituale di ogni persona. Invece di impartire un’educazione valoriale, è più semplice insegnare tecniche sessuali camuffate da “educazione” e dire ai ragazzi: ecco pillole e profilattici, fate quello che vi pare”.
“Questa è libertà? O non è invece un ennesimo metodo del Paese dei Balocchi per disorientare le coscienze e poterle più facilmente guidare? Chi sono il Gatto e la Volpe?” chiude Mosso citando non si sa se Collodi o Bennato.
Per dovere di cronaca, va ricordato che l’educazione sessuale è materia di insegnamento obbligatoria nella maggior parte dei paesi europei e che l’Organizzazione mondiale della sanità la raccomanda da anni, avendo – sostiene l’Oms – impatti positivi sulla riduzione delle gravidanze e aborti nelle adolescenti, sulla diminuzione delle infezioni da Hiv e a trasmissione sessuale tra i giovani tra 15 e 24 anni e sulla diminuzione di abusi sessuali e di episodi di omofobia.
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