Finanza & Mercati
1 Dicembre 2021

Il tonno è il re delle tavole italiane: il Gruppo Airone si racconta

Airone Seafood
di Redazione | 3 min

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Airone SeafoodSe vogliamo iniziare a raccontare una parte della lunga storia del Gruppo Airone, potremo partire da una ricerca condotta da DOXA per conto di Ancit (Associazione conservieri ittici e delle tonnare). Su un campione di 1300 italiani questa ricerca ha evidenziato il fatto che durante il periodo che abbiamo trascorso in lockdown, il 99% degli intervistati ha consumato tonno in scatola.

Il tonno è presente nel 94% delle tavole degli italiani che continuano a inserirlo come alimento immancabile nella loro dieta, ma il tonno non viene premiato soltanto per le qualità e i benefici che i suoi valori nutrizionali apportano. Immancabile nel carrello della spesa anche per la sua estrema versatilità in cucina.

In particolare, i prodotti della linea Altomar fanno parte Gruppo Airone Seafood che opera tra Italia e Costa D’Avorio.

L’Amministratore Delegato del Gruppo Airone Sergio Tommasini: “Airone, come gruppo, conta 2000 dipendenti, il cui 70% sono donne, ed espone un turn over consolidato di gruppo pari a 100 mln di euro. Operiamo nel settore delle conserve ittiche e lavoriamo in una filiera integrata da monte a valle. La sostenibilità è fondamentale per noi, ma non è solo una questione ambientale. Airone deve garantire e ricercare una “pesca sostenibile”, ossia la garanzia della disponibilità e qualità delle risorse naturali. Poi vogliamo offrire ai nostri dipendenti qualità di vita, sicurezza e servizi che rispettino standard elevati. Terzo, dobbiamo conseguire sempre l’efficienza economica e reddituale”.

Il pesce intero, pescato in modo certificato e sostenibile, entra in stabilimento e viene trasformato in prodotto finito e destinato prevalentemente all’esportazione in Europa. I residui e gli scarti di lavorazione diventano farina di pesce. Gli operatori in Costa d’Avorio seguono la filiera di trasformazione mentre in Italia la commercializzazione e la logistica.

Questo per quanto riguarda l’aspetto legato al prodotto, ma il Gruppo Airone parla di sostenibilità forgiando un nuovo concetto che si potrebbe tradurre in vicinanza al territorio e ai propri dipendenti.

Tommasini continua a raccontare: “A livello generale l’azienda aggiunge al concetto di sostenibilità sociale il fattore della vicinanza al territorio. I nostri dipendenti hanno una serie di benefici a supporto della crescita personale e delle loro famiglie. Un esempio è il contributo per la scolarizzazione. Lo sviluppo di uno Stato è basato sull’alfabetizzazione e la scolarizzazione delle nuove generazioni. Il supporto concreto su base annuale alla scolarizzazione dei figli dei nostri dipendenti è un segnale importante di vicinanza alla popolazione ivoriana che ci ospita come azienda dal 1994. Un altro esempio è la formazione. Abbiamo un programma formativo a diversi livelli, dagli operai al management con la continua ricerca della rotazione lavorativa per garantire il passaggio generazionale. La vita media in Costa d’Avorio è pari a 50 anni e alcuni paradigmi sociali devono adattarsi al luogo in cui lavori”.

“Il nostro claim aziendale “we take care” esemplifica bene la nostra dedizione verso il prodotto commerciale e verso coloro che permettono di ottenere questi risultati: ossia i nostri dipendenti”.

Se i numeri incoronano il tonno come re delle tavole italiane, la storia del Gruppo Airone conferma una capacità a più livelli di riconoscere la qualità e di farne strumento portante della produttività: dal mare per arrivare alle nostre case. A noi arriva l’ultimo anello di una catena che parte da molto lontano, ma che racconta la storia delle persone che stanno dietro a ogni fase di lavorazione, una storia che parla italiano e africano, due culture che hanno imparato negli anni a diventare squadra.

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