Politica
8 Novembre 2021
Il report realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore vede Ferrara ritornare tra le dieci città capoluogo più verdi dopo un anno di ‘caduta’. La differenziata è da primato da tre anni, ma si producono ancora troppi rifiuti

Ecosistema Urbano, Ferrara ritorna nelle top ten delle città green

di Redazione | 4 min

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(fonte: Il Sole 24 Ore)

Dopo un anno di declino, Ferrara ritorna nella top ten delle città capoluogo più verdi d’Italia, tornando a occupare la posizione che già gli era stata assegnata nella classifica 2019 del rapporto Ecosistema urbano, realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, giunto alla ventottesima edizione.

Il report prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città con dati riferiti al 2020: a fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione.

Per Ferrara la percentuale è del 66,77%, più alta di quella dello scorso anno (62,8%, 22° posto), ma più bassa di quella dell’anno ancora precedente e che valse sempre il decimo posto (68,5%).

A riportare verso la top ten Ferrara è il miglioramento di alcuni parametri, come ad esempio la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, che comunque vede il capoluogo estense fra le posizioni più basse della classifica. Di contro, la differenziata sembra funzionare – almeno per quel che riguarda queste classifiche – da quando sono state introdotte le contestatissime calotte: da tre anni Ferrara è al primo posto nella voce dei rifiuti differenziati (nella classifica 2018 era al 37° posto) e oggi chi prima le voleva abolire e rivoltare di nuovo il sistema introdotto dall’ultima giunta Pd, non ne fa più cenno e, anzi, parla con vanto di sistema che funzione e della nuova leadership acquisita.

La qualità dell’aria rimane una nota dolente anche se i ‘voti’ del report sono andati via via a migliorare nel corso degli anni. Ma in generale, nota Legambiente, tutte le città emiliano-romagnole sono da bollino rosso sia per gli sforamenti delle polveri sottili (PM10), che per ozono (O3) e biossidi di azoto (NO2). Seppure anche nel 2020 la media annua dei 40 µg/mc di PM10 – valore limite per la protezione della salute umana fissato dalla direttiva comunitaria – viene comunque rispettata in tutte le città, la situazione peggiora se si guarda alla media giornaliera da non superare secondo i limiti di legge (50 µg/mc), con Ferrara che supera i 35 giorni consentiti.

Bene il lato verde pubblico e alberi su suolo pubblico, male ancora l’uso del suolo, la depurazione e la dispersione idrica, così come l’offerta di trasporto pubblico.

“La classifica Ecosistema urbano traccia un quadro complessivamente positivo per Ferrara, che guadagna 12 posizioni in graduatoria generale, entra nella top ten nazionale, mantiene il comando e rafforza la propria leadership nella raccolta differenziata – commenta il sindaco Alan Fabbri -. È sicuramente un risultato che premia i cittadini, l’impegno e la sensibilità che Ferrara, con costanza, ha sempre mostrato verso i temi del green. L’analisi degli indicatori e le tendenze descritte sono sicuramente uno stimolo a nuove riflessioni e a verificare, settore per settore, le nuove potenzialità di azione per migliorare in tutti i campi, tenendo conto del fatto che i dati fotografati dal report si riferiscono al 2020, funestato dalla pandemia. Le buone prassi sperimentate a livello locale possono essere di stimolo anche a più alto livello istituzionale, tenendo conto della centralità dei temi, cuore del recente G20 e della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Glasgow. Auspichiamo che si ponga rimedio al tema del costo dell’energia e delle materie prime. Partite, queste, che hanno a che fare con dinamiche globali, ma che hanno riflessi molto pesanti sui territori”.

Per l’assessore all’Ambiente e alla Partecipazione Alessandro Balboni “Ferrara, anche in un anno travagliato come quello del Covid, ha realizzato una ‘scalata’ di ben 12 posizioni, un trend positivo, che non fa perdere di vista le sfide aperte e i progetti in corso”. In primis: “Air Break” – progetto ‘premiato’ e finanziato anche dall’Unione Europea – che pone come ambizioso, ma certo non impossibile, obiettivo quello di diminuire sensibilmente l’inquinamento nelle aree maggiormente fragili del nostro territorio sotto il profilo ambientale”.

Balboni sottolinea inoltre le continue conferme – anche in precedenti classifiche – del ruolo da leader che la città esprime nel campo della differenziata, il segno dell’attenzione costante dei cittadini e di un sistema che lavora bene. E poi – prosegue – si aggiunge il riscontro positivo relativo al numero di alberi in aree di proprietà pubblica, (campo che ci vede noni, a parimerito, in Italia) che premia i progetti di forestazione urbana in essere, quelli previsti dalla stessa Air Break e le nuove pianificazioni che abbiamo in vista. I ‘polmoni verdi’ cittadini – spiega l’assessore – combattono le cosiddette ‘isole di calore’, riducono l’effetto del surriscaldamento urbano e sono argine ai cambiamenti climatici. Proseguiamo su questa strada, estendendo le riflessioni a tutti gli indicatori, che potranno essere al centro del percorso partecipativo che abbiamo inaugurato allestendo anche una sede ad hoc aperta e costantemente in dialogo con la cittadinanza, quella del laboratorio aperto ex Teatro Verdi”.

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