È unanime la condanna da parte del mondo politico ferrarese (e non solo) per l’aggressione omofoba subita da un gruppo di cinque ragazzini nel tardo pomeriggio di domenica 31 ottobre. Lo stacco invece è e rimane tra chi vede l’affossato ddl Zan come un argine mancato e chi invece non vuole più sentirne parlare.
Proprio Alessandro Zan, su Twitter, non ha alcun dubbio: “Chi ha applaudito in Senato e chi si è nascosto dietro al voto segreto per fermare il ddl Zan legittima comportamenti di odio e di discriminazione nella nostra società. L’aggressione fascista e omofoba di Ferrara contro quei ragazzini minorenni ne è un esempio”.
Non tarda ad arrivare la replica di Alberto Balboni, senatore ferrarese di Fdi: “L’episodio dei giovanissimi ragazzi insultati e minacciati nel pieno centro di Ferrara a causa del loro reale o presunto orientamento omosessuale è grave e va condannato senza alcuna remora. I responsabili dell’aggressione vadano al più presto identificati e perseguiti, e anche aiutati a rendersi conto della gravità dell’atto commesso. Ma è falso – aggiunge – affermare che questi atti sono consentiti a causa della mancata approvazione del suo ddl, come afferma strumentalmente l’on. Zan. Esistono norme nel nostro Codice penale che puniscono le minacce aggravate, nonché l’ulteriore aggravante dei motivi abbietti. Nel complesso gli autori di questo episodio rischiano fino ad un anno e 4 mesi di reclusione. E ancor più rischierebbero se fossero stati approvati gli emendamenti di Fratelli d’Italia a mia prima firma per aumentare le pene per chi agisce in odio a persone omosessuali. Eviti quindi l’on. Zan di diffondere notizie infondate e la smetta di strumentalizzare queste giovani vittime per i suoi scopi politici”.
Sull’altra sponda, quella del Pd, il segretario comunale Alessandro Talmelli, solidarizza con le vittime e afferma che “ci troviamo davanti ad atti sempre più frequenti, frutto di una mancanza di cultura del rispetto e dell’accoglienza che trova sponda nel revisionismo storico. Per risolvere la piaga dell’omotransfobia bisogna costruire società inclusiva e che non discrimini. Una prima risposta poteva venire dalle Istituzioni con l’approvazione del Ddl Zan nei giorni scorsi. Sappiamo tutti che non è arrivata per precise responsabilità politiche. È quindi ipocrita e falsificatorio, oltre che confondente, chi oggi esprime solidarietà dopo aver osteggiato l’approvazione della legge”.
Di di fatto di “una gravità inaudita, per la quale mancano ormai le parole” parla invece la senatrice del Pd Paola Boldrini. “Si rimane esterrefatti per molteplici motivi: dal chiamare in causa, legittimandole, le torture inflitte nel ventennio fascista, all’età e al numero degli aggressori, una ventina tra i 17 e i 30 anni. Un’età che fa pensare alla assoluta consapevolezza di quanto detto, ingiustificabile dunque alla voce di qualsivoglia immaturità, goliardia, provocazione. Temo che questo fatto, peraltro in pieno centro, sia avvenuto in risposta alla bocciatura del Ddl Zan, il cui affossamento ha probabilmente sdoganato e incoraggiato episodi di violenza – sostiene la senatrice -. Perché anche quella verbale è violenza. Ancora, conferma la necessità di entrare nelle scuole per fare educazione contro l’omotransfobia, come il Ddl Zan prevedeva”.
Anche per Italia Viva Ferrara si tratta di “un fatto gravissimo che non può passare inosservato. Un atto che, alla luce delle scene di festa che hanno preso vita in Senato davanti alla caduta del Ddl Zan, ci fa capire quanto le scelte politiche si riflettano sulla vita di ogni cittadino del Paese e quanto sia necessario mantenere un atteggiamento coerente e responsabile. Italia Viva Ferrara esprime piena solidarietà alle vittime di questa aggressione vile e spregevole si augura che i responsabili vengano individuati il più presto possibile”.
“Esprimiamo la più ferma condanna per il grave episodio e ci auguriamo che al più presto i responsabili vengano individuati e puniti per questi gesti intollerabili – afferma infine Davide Bergamini, nella veste di referente provinciale della Lega -. Le frasi che inneggiano al duce e le offese rivolte ai giovani oggetto dell’aggressione sono inqualificabili ed è importante fare fronte comune per dare un segnale unanime di sdegno. Esprimiamo vicinanza ai giovani aggrediti e piena solidarietà a loro e a tutte le vittime di discriminazione omofoba. Ci auguriamo che certa politica, per una volta, riesca a non strumentalizzare l’accaduto per fomentare divisioni inutili e dannose”.
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