Ascolto, conoscenza, relazioni da intessere con cittadini, colleghi e istituzioni, e dalle quali trarre preziose indicazioni per indirizzare l’operato degli agenti di Polizia. E’ quanto si propone di fare il nuovo questore di Ferrara, Salvatore Calabrese, insediatosi in mattinata a palazzo Camerini.
E’ arrivato direttamente da Massa Carrara, dove rivestiva identico ruolo, per affrontare da oggi i problemi di sicurezza e ordine pubblico della città di Ferrara, forte di una lunga esperienza nella Polizia di Stato. Nato 58 anni fa a Napoli, ma cresciuto nella provincia di Avellino, Calabrese è entrato in Polizia nel 1990. Il suo primo incarico è stato alla Squadra Mobile di Reggio Calabria, prima di approdare nella Polizia Stradale di Avellino e dirigere il commissariato di Pubblica Sicurezza a Sant’Angelo dei Lombardi. Nel 2004 è stato trasferito a Pisa come dirigente della Digos, quindi, nel 2009, assegnato alla Questura di Bologna, come dirigente della Digos, fino al 2019. Quindi Massa Carrara e, infine, Ferrara. Nel corso della sua carriera ha assistito alla guerra di ‘ndrangheta e affrontato i problemi legati alla criminalità organizzata in Campania.
In mattinata la cerimonia di insediamento, con l’omaggio al picchetto d’onore e gli onori ai caduti, insieme ad una rappresentanza di donne e uomini della Polizia di Stato di Ferrara. Nel corso della cerimonia, alla quale ha partecipato anche l’Anps (Associazione nazio0nale Polizia di Stato), ha deposto una corona di alloro alla lapide, posta nell’atrio della Questura, in ricordo dei caduti della Polizia di Stato, benedetta dal cappellano don Lupi. Poi ha salutato il prefetto Michele Campanaro e, successivamente, ha incontrato tutti i funzionari, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e degli organi di informazione. A seguire gli altri incontri istituzionali con il sindaco e le varie autorità civili, religiose e militari.
“Sono onorato di essere a Ferrara – ha detto alla stampa – città nella quale non sono mai stato, anche se ai tempi della Digos di Bologna c’erano rapporti con le Digos dell’intera Emilia-Romagna, quindi anche con quella estense. Da oggi, perciò, ho iniziato un lavoro di approfondimento e conoscenza di Ferrara. Con molta umiltà e con la nostra ‘cassetta degli attrezzi’ ci apprestiamo a questo nuovo importante incarico”. Sui problemi della città estense Calabrese non parte da zero: “Conosco la situazione della zona Gad – ha aggiunto – in quanto si tratta di una tematica dibattuta dai tempi di Bologna. Su questo tema la macchina continua a camminare e agiremo nel solco di ciò che è stato fatto”.
Su tutto il resto il nuovo questore intende avviare un processo di approfondimento: “Sarebbe presuntuoso da parte mia – ha precisato – indicare oggi le linee d’azione del mio mandato, quando invece è necessario in primo luogo ottenere informazioni sui problemi della città e dei cittadini. Perché è la stessa città che ti fa capire quali sono le questioni da affrontare, fornendo spesso anche le soluzioni. In questo senso ritengo fondamentale il confronto con la stampa. Quello che ora posso dire con certezza è che vi sarà il massimo impegno per la tutela della collettività, nel rispetto delle regole, salvaguardando le fasce deboli della popolazione”.
Intanto il nuovo questore di Ferrara, nell’incontro avuto con il prefetto Campanaro, ha condiviso l’importanza di una fattiva collaborazione e di una stretta sinergia tra la Prefettura, la Questura e tutte le componenti istituzionali preposte a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Un incontro che si è rivelato utile non soltanto per fare un primo punto di situazione sulle problematiche della provincia e sul difficile momento legato all’emergenza sanitaria, ma anche per passare in rassegna i temi di rilievo fondamentale per la comunità ferrarese, come il valore della legalità e la lotta alla criminalità.
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