Comacchio. Va in archivio una delle edizioni della Sagra dell’anguilla più partecipate di sempre. Ma è stata soprattutto l’edizione della ripartenza, della voglia di vivere di nuovo insieme dopo un anno di stop dovuto al Covid.
Cominciamo dai numeri ufficiali che vengono forniti dall’organizzazione, dalla cooperativa sociale Work and services. Cominciamo dalle persone che sono state messe a tavola. Oltre 4.000 ai Marinati e alla Sala Aceti, a questi vanno aggiunti 7.000 coperti realizzati nello stand della Comacchiese al campo Ider Carli, insieme a quelli degli altri due stand di somministrazione temporanea, nel centro della città. Se a questi numeri si aggiungono quelli registrati nei vari ristoranti aderenti al circuito, si superano i 20.000 coperti. Ci sono poi da considerare i turisti, i frequentatori della sagra che non hanno pranzato, ma che sono stati attirati da altri fattori: le sei mostre ad esempio. Soprattutto quella sul mistero dell’anguilla. E il grande successo riscontrato dalle presentazioni dei libri, realizzate in collaborazione con la libreria Mondadori Bookstore di Estensi e con Librandosi di Leonardo Romani. Un deciso salto di qualità è stato fatto con il mercatino di via Mazzini, che è diventato un grande centro commerciale a cielo aperto, in grado di unire fisicamente, per chi voleva fare una passeggiata per il centro storico, la Manifattura dei Marinati con il sagrato del Duomo. La valutazione sulle presenze totali è stata di circa 50.000 persone nei tre week end di sagra, considerando che una giornata intera è stata perduta a causa del maltempo.
“Credo che la strada intrapresa sia quella giusta – è il commento di Alessandro Menegatti, presidente di Work and services – coinvolgere gli attori del territorio a fare rete insieme. Il valore aggiunto di questa sagra sono state le persone, le associazioni, le imprese che insieme all’istituzione comunale stanno realizzando un percorso di valorizzazione delle opportunità che la nostra tradizione e il nostro territorio ci dona. Serve ancora più coesione e consapevolezza, che il bene di un territorio e di un popolo si può favorire e costruire solo insieme. I visitatori hanno premiato questo spirito, oltre alla bontà delle nostre eccellenze enogastronomiche”. Del tutto positivo anche il commento del sindaco di Comacchio, Pierluigi Negri: “E’ stata davvero una grande edizione della Sagra. Tutto è andato nel migliore dei modi grazie alla professionalità dell’organizzazione. Grande successo di partecipazione della gente, che si vedeva per le strade, e un generale apprezzamento per la gastronomia, che resta il nostro fiore all’occhiello”.
E per la prossima edizione il sindaco pensa a un superamento del concetto di sagra, che faccia compiere all’evento un salto di qualità. Ovviamente il nome sagra non sparirà dalla comunicazione dell’evento, ma sarà arricchito da un nuovo claim, da un nuovo concetto.
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