In risposta alle critiche sollevate dalla Fp Cgil di Ferrara in merito alla gestione del piano ferie estive, alla contrattazione aziendale e alle politiche del personale, le Aziende Sanitarie ferraresi hanno diffuso una nota per fare chiarezza e ribadire la loro apertura al confronto
Si chiude un pezzo di storia con l’addio al BiBlù, l’autobus simbolo del progetto BibliotecaBlù che per anni ha allietato le giornate dei bambini ricoverati nella pediatria, quando era situata nel blocco 15 dell'ex Sant'Anna
Ferrara rende omaggio a Nando Orfei, uno dei più grandi artisti circensi della storia, con l’intitolazione del parco di via Porta Catena, un luogo simbolico dove il suo grande tendone ha più volte trovato casa durante le celebri tournée
Ieri, sabato 10 maggio, l’Iis “Copernico-Carpeggiani” di Ferrara ha voluto celebrare la Giornata dell’Europa intitolando la rotatoria tra via Pontegradella e via Caretti alla scienziata ferrarese Bice Neppi (1880-1968)
Durante il Festival Interno Verde, Caritas Ferrara ha aperto le porte della casa di accoglienza per donne e bambini Betania, con l'intento di far conoscere i mondi e i servizi che convivono all'interno
di Davide Soattin
Perdita di memoria, disorientamento nel tempo e nello spazio, ma anche dimenticanze e cambiamenti di umore. Questi i principali sintomi dell’Alzheimer, una “malattia che colpisce soprattutto le persone di età avanzata, le cui prime avvisaglie possono arrivare a confondersi con il normale processo di invecchiamento”.
“Questi sintomi – spiega Franco Romagnoni, direttore delle attività socio sanitarie di Ausl Ferrara – diventano veri e propri campanelli d’allarme quando si fanno sempre più frequenti. L’importante è parlarne subito con il medico di medicina generale che continua a essere il primo punto di riferimento perché conosce la persona, la sua storia, può usare strumenti specifici per condurre una serie di indagini preliminari e dare un giudizio, prima di inviare i pazienti ai centri per i disturbi continui e le demenze. Ovvero una rete capillare di presidi e ambulatori, dove lo specialista può prendere in carico la persona per approfondire la diagnosi in un modo ancora più accurato, deciso e tempestivo”.
Fare ciò in tempo di Covid “non è stato possibile” aggiunge Romagnoni, ma “ora la normalizzazione degli accessi ambulatoriali sta rendendo nuovamente possibile l’accesso alla diagnosi”. Dopodiché viene “la cura, la presa in carico generale perché non si tratta di un problema terapeutico, ma anche di supporto alla persona e alla famiglia”. E proprio in questo ambito, si “inseriscono una serie di interventi psicosociali come gli storici Caffè della Memoria a Portomaggiore e Copparo”.
“Durante il lockdown – conclude il dirigente Ausl – c’è sempre stato un contatto telefonico con le famiglie, ma quello che è davvero importante è la ripartenza degli incontri e delle attività in presenza, ovviamente con i dovuti limiti di sicurezza indotti dal Covid. E il fatto che si riparta in due Case della Salute dimostra come esse possano essere anche case di comunità. Vale a dire un luogo in cui non si presta attenzione al lato farmacologico, ma anche a quello per un intervento dal punto di vista dell’inclusione sociale e del benessere della persona”.
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