Nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 ottobre torna la decima edizione delle Giornate d’Autunno organizzate dal Fai, con visite in seicento luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in trecento città italiane.
A Ferrara, l’iniziativa proposta dai Giovani del Fai, insieme al supporto di tutte le delegazioni, dai gruppi Fai e dai gruppi Fai Ponte tra culture, vedrà la visita alla chiesa di San Carlo Borromeo e all’antico ospedale Sant’Anna, possibile sia sabato 16 che domenica 17 ottobre dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30.
Chiusa al culto già dal 2008 in quanto bisognosa di restauri e in seguito danneggiata dal sisma del 2012, la chiesa di San Carlo Borromeo è stata interessata negli ultimi anni da importanti interventi di riparazione relativi alle strutture, al campanile, alle coperture, alle murature di abside e aula, agli importanti apparati decorativi e ai vani della sagrestia.
Oggi nella chiesa si stanno concludendo gli ultimi interventi e si è pensato con la proprietaria Ausl e il Comune di Ferrara, ente attuatore dei lavori in corso, di proporre uno svelamento in anteprima dell’aula restaurata, dopo quasi 13 anni di chiusura, con il grande soffitto affrescato da Giuseppe Avanzi nella metà del Seicento, capolavoro di scenografia pittorica.
Progettata da Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta, la chiesa di San Carlo Borromeo, terminata nel 1623, a pianta ellittica e con un ricco apparato decorativo, è considerata una delle opere migliori dell’artista, anticipatrice a Ferrara dell’architettura barocca – di cui rappresenta un unicum in città – seppur ancora molto influenzata da elementi propri del linguaggio classico.
Le visite delle Giornate d’Autunno comprenderanno la storia della fabbrica, anticamente legata al limitrofo convento – poi, fino agli anni Trenta del Novecento, ospedale di Sant’Anna – la descrizione dell’architettura esterna e interna e una riflessione sul restauro recente della grande volta ellittica e di quanto emerso durante i restauri in merito alle tecniche e ai materiali usati.
Il primo nucleo dell’ex ospedale Sant’Anna, invece, esisteva già nel 1295 come oratorio e chiesa per l’Ordine terziario francescano, per essere poi trasformato in convento nei primi anni del XII secolo dai frati Armeni dell’Ordine di San Basilio. Tra il 1443 e il 1445 Pietrobono Brasavola venne incaricato di trasformare e adattare il convento di Sant’Anna a ospedale cittadino dal Vescovo Giovanni Tavelli da Tossignano, al quale era stato affidato il compito di scegliere un luogo idoneo alla realizzazione di un nosocomio “moderno” da Papa Eugenio IV.
Del complesso ospedaliero fa parte anche la chiesa di San Carlo Borromeo, e l’ospedale rimase tale fino agli anni Trenta del Novecento, quando fu spostato in altra sede, sempre entro le mura della città. Nel 1570 in seguito al catastrofico terremoto che colpì la città, vennero realizzate le celle per i pazzi furiosi dove fra il 1579 e il 1586 venne rinchiuso Torquato Tasso.
Nel comparto dell’ex ospedale, in seguito agli interventi di carattere urbanistico eseguiti a partire dal 1930, furono realizzati: l’istituto musicale Frescobaldi, il museo di Storia Naturale, il dopolavoro provinciale e la scuola Elementare Umberto I, poi Alda Costa, chiari esempi di architettura razionalista. Il percorso di visita proposto per le Giornate Fai comprende il chiostro, le tracce degli affreschi dell’antica chiesa di Sant’Anna, la chiesa di San Carlo in anteprima dopo i restauri post sisma non ancora del tutto terminati e un salto temporale nelle architetture del Novecento.
Tutti i visitatori potranno sostenere il Fai. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al Fai online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati.
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