“Sulla stampa locale sono comparse in questi ultimi giorni notizie e dichiarazioni sconcertanti circa le iniziative che l’Amministrazione di Ferrara intenderebbe mettere in campo per modificare la viabilità in via Ravenna e nella zona di S. Giorgio”. A lanciare l’allarme sono i residenti di via Boschetto, che hanno raccolto cento firme (97 per la precisione), per dire al vicesindaco Nicola Naomo Lodi di fermarsi con il progetto annunciato.
“L’assessore alla Mobilità – affermano gli abitanti – dovrebbe chiarire meglio cosa intende per «bretella meno invasiva» che eviti «lungaggini burocratiche». La progettazione e realizzazione di opere viarie importanti che segnano in modo indelebile i territori non possono non tenere conto della realtà. E’ impensabile anche solo immaginare di innestare il traffico proprio di una statale in un’area residenziale, con scuole, palestre e servizi di quartiere e che in questi decenni è diventata ancor più densamente abitata”.
I residenti chiedono quindi a Naomo di spiegare “il senso dell’installazione di rilevatori del traffico nella zona di via Capodistria, zona di recente resa a velocità massima 30, nel cuore del quartiere Boschetto”. “E’ proprio sicuro che abbia un senso – riflettono – veicolare il traffico sulla rotonda del ponte Caldirolo e a ridosso delle mura? Basterebbe solo vedere le code che si creano negli orari di uscita della scuola elementare del quartiere per rendersi conto dell’assurdità di ipotizzare l’utilizzo di questo asse viario”.
I residenti fanno notare che basterebbe “ammettere piuttosto che la situazione in via Ravenna è notevolmente peggiorata con la costruzione della nuova piccola rotatoria, creata a servizio del supermercato di recente aperto. Così a ridosso della grande rotatoria di S. Giorgio ha creato una sorta di “imbuto” che è causa di paralisi del traffico nelle ore di punta”.
“Rimediare a questo errore è possibile – concludono -, con costi e tempi limitati, progettare invece arterie viarie, tangenziali e bretelle è cosa ben diversa, molto più impegnativa, complessa e costosa. Non basta spostare il traffico di qualche centinaio di metri e per di più in aree residenziali, occorre una visione complessiva attenta e rispettosa del territorio”.
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