di Giada Magnani

Portomaggiore. E’ scoccata l’ora, l’ora della ripresa e di un attesto ritorno dopo un anno di stop forzato, dovuto alle restrizioni Covid. Venerdì 17 alle 17, in barba anche ai più scaramantici riti, è stato tagliato simbolicamente il nastro dell’Antica Fiera di Portomaggiore, giunta quest’anno alle sua 597° edizione.

Ed è stata subito festa, sin dalla inaugurazione avvenuta in piazza alla presenza delle autorità civili, istituzionali, politiche, con in testa ai consiglieri regionali Marcella Zappaterra e Marco Fabbri, dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Polizia locale, mondo del volontariato, dell’associazionismo del commercio e dell’imprenditoria, non ultimo il parroco Don Ugo Berti. Una inaugurazione insomma in grande stile e di alto livello. Che ha appunto preso forma da subito con una delle iniziative tra le più importanti della kermesse settembrina.

Vale a dire la consegna del premio Bernagozzi a personaggi o aziende che si sono particolarmente distinti in ambito locale nell’ambito dell’arte, cultura, lavoro e delle scienze. I riconoscimenti, motivati dalla vicepresidente della giuria Francesca Molesini, sono stati assegnanti in primis alla “Trattoria La Rondinella”, nella persona della co-gestrice Mirella Gavagna, per la capacità di sapersi reinventare, coniugando innovazione e tradizione, in una attività alle prese col difficile periodo del Covid, quando fioccavano le serrate di bar e ristoranti. Questo unendo le forze di una intera famiglia attraverso la conduzione di una mensa e la consegna pasti a domicilio.

L’ambita targa è poi finita tra le mani dei fratelli Lorenzo e Libero Scalabrin, co-titolari della società agricola e zootecnica “Mascherina”, che vanta 150 ettari di terreno coltivato a cereali ed un grosso allevamento di bovini composto da 400 capi di bestiame. Una ditta che da 70 anni produce anche latte e formaggi di alta qualità. Infine Marco Tognon, noto ricercatore, docente universitario, conosciutissimo in ogni angolo della globo, da 32 anni iscritto al Lions Club di Ferrara-Portomaggiore, ha ricevuto il riconoscimento per le sue doti di ricercatore.

A fare gli onori di casa c’era sindaco Nicola Minarelli che, alla sua 11ª ed ultima ouverture fieristica, dal palco allestito sotto palazzo municipale, nel fare gli auguri di “Buona Fiera a tutti. C’è voglia di ripartire, ma in sicurezza”, si è fatto interprete, supportato dalla condivisione del vicepresidente regionale della giunta Emiliano-Romagnola, Elly Schlein, di 7 principi fondamentali per ricominciare a vivere nel post Covid, ma tutti legali al filo conduttore che mira in sintesi “ad andare avanti, senza guardare indietro, agli errori del passato, ma facendo tesoro di lezioni ed esperienze positive, lavorando insieme, avendo unicamente a cuore il bene della comunità i cui bisogni vanno soddisfatti capillarmente, improntando anche servizi di prossimità”.

Alla presidente Pro-Loco Giovanna Toschi è toccato il compito di illustrare il variegato programma eventi. Che, in calendario sino al 20 settembre, spazierà tra spettacoli, mostre, incontri letterari, sport, sfilate e concorsi di bellezza, buskers, dimostrazione di lavorazioni dei campi con meccanica agraria applicata, perforemaces ginniche, giochi all’aperto, il palio delle contrade, ciambellate, aperitivi e cene solidaristiche, i premi Avis e Filippide d’Argento alla carriera agonistica, cani soccorritori, expo di auto d’epoca, visite alla Delizia Estense del Verginese ed in oasi, lotteria, musica, concerti, le degustazioni della tipica salama da sugo ed altre specialità enogastronomiche. Infine il grandioso Luna Park, ma niente chiusura col botto dei fuochi artificiali.