“Regioni e sindacati hanno messo in evidenza le preoccupazioni che io stessa avevo pubblicamente espresso in questi giorni e il ministero si è riservato di approfondire tutti gli aspetti con consultazioni separate di tutti gli attori coinvolti“.
È così che Marcella Zappaterra, capogruppo regionale del Partito Democratico, definisce il Tavolo per il settore petrolchimico al MiSE a cui si è seduta anche la Regione Emilia-Romagna, un primo “incontro interlocutorio al quale ne seguiranno altri” in cui è stata “positività la disponibilità del viceministro ad approfondire”.
“Resta però – ha sottolineato Zappaterra – tutta la preoccupazione e la contrarietà della Regione sulla chiusura di Marghera, così come confermiamo la richiesta di un quadro generale di investimenti che coinvolga anche Ferrara insieme a Ravenna”.
Sul tema è intervenuta anche la senatrice del Pd, Paola Boldrini, che sin dalla scorsa primavera, si è mossa con provvedimenti parlamentari per avere rassicurazioni dal governo e chiedere l’istituzione del Tavolo: “Sono fiduciosa per l’interlocuzione e l’aggiornamento continuo sul proseguo assicurato. Oltre le parole oggi sono indispensabili i fatti. Sarà necessario garantire la fornitura delle materie prime all’intera filiera garantendo lo sviluppo di lungo periodo per l’intero sistema della chimica. Per la sola Ferrara parliamo di 1.600 addetti qualificati che da mesi respirano incertezza e paura per il futuro”.
Un futuro che per Sara Manservigi della segreteria comunale del Pd ferrarese passerà dalle prossime settimane: “Di questo incontro ancora interlocutorio rimane la volontà di proseguire la vertenza alla presenza di tutti i soggetti coinvolti e ascoltare le preoccupazioni di chi crede che le produzioni di porto Marghera rivestano un ruolo fondamentale per il quadrilatero padano della chimica. Pensare di sostituire una tecnologia affermata e che funziona come le plastiche derivanti da materia prima fossile è complicato e richiede tempo e investimenti che devono essere lungimiranti e trasversali ad ogni settore, dalla formazione alla ricerca”.
“Tutti nell’ultimo periodo hanno seguito con attenzione e apprensione l’evolversi di questa importanze situazione – ha aggiunto l’esponente dem – ed è emerso chiaramente che la chiusura del cracking rischia di portare a perdita di lavoro tra lavoratori diretti, logistica e indotto. Le preoccupazioni hanno trovato ascolto nei rappresentanti del Pd comunali e regionali, ma si noti la drammatica assenza della giunta di Ferrara. L’assessore Colla ha parlato di 71 miliardi stanziati dal Pnrr, che sarebbe delitto per Ferrara non investire anche sul petrolchimico”.
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