Attualità
6 Agosto 2021
Tra gli obiettivi la creazione della casa di comunità più grande d’Italia. Previsti investimenti per la sanità territoriale, le telemedicina e la digitalizzazione

Il Pnrr per lo svecchiamento della sanità: per Ferrara 200 milioni di euro

di Redazione | 3 min

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Oltre un miliardo per la sole regione Emilia-Romagna, circa 200 milioni per Ferrara in ambito salute, con gli investimenti sul territorio “e sui loro elementi caratterizzanti”, come le case della salute “che faranno la parte del leone” nella ristrutturazione post-pandemica della sanità ferrarese.

Fino al 2026 (data ultima per il completamento delle opere e la spesa dei finanziamenti assegnati) l’obiettivo sarà spendere per la ripresa che, seppur suddivisa in missioni, “deve caratterizzarsi per differenza di genere, inclusione delle nuove generazioni e inclusione territoriale”, come spiegato dalle direttrici di Ausl e Azienda ospedaliero-universitaria – Monica Calamai e Paola Bardasi – nel corso della Conferenza territoriale socio sanitaria di giovedì.

Per questo “tra gli obiettivi ci sono le reti di prossimità, la telemedicina e la rete nazionale ambiente-salute-clima”, spiega Calamai, partendo quindi proprio dalle “case di comunità”, ovvero case della salute potenziate, che vedranno interventi che dovranno essere programmati entro l’inizio del prossimo anno.

Tra i piani dell’Ausl c’è quindi il potenziamento della Casa della salute di Ferrara, l’adeguamento di quelle di Comacchio, Portomaggiore e Copparo oltre al completamento di Bondeno e la realizzazione di quelle di Cento, Argenta e di una nuova casa della salute del Delta nei pressi di Lagosanto. Il tutto per un totale di 41,6 milioni di euro solo per gli adeguamenti delle case di comunità già attive e di un’altra decina di milioni per le case di comunità da attivare. Nel mezzo vi è poi l’intenzione di aprire la casa di comunità più grande d’Italia a Ferrara.

Non solo, a vedere la luce saranno anche gli “ospedali di comunità”, ovvero ospedali di piccole dimensioni (tra i 20 e i 40 posti letto) in grado di assistere pazienti per ricoveri brevi e interventi di minore portata clinica e a breve degenza, che con 70 milioni di euro verranno attivati tra il 2021 (a Copparo e Comacchio) e gli anni successivi (alla cittadella San Rocco, al Borselli di Bondeno e a Codigoro con indirizzo riabilitativo).

Gli ospedali già esistenti, invece, vedranno l’avvio di alcuni lavori: ad Argenta nascerà un nuovo padiglione per il pronto soccorso, radiologia e degenze dal costo di 11 milioni, mentre altri 30 milioni verranno suddivisi tra gli ospedali esistenti per interventi di efficientamento energetico, miglioramento sismico e ristrutturazioni varie, rinnovo del parco tecnologico (specialmente per le diagnosi computerizzate) e informatizzazione dei processi clinici e di raccolta e analisi dei dati.

Altri 26 milioni arriveranno invece per la telemedicina, con lo scopo di avvicinare pazienti e specialisti, il tutto integrato con il Fascicolo Sanitario Elettronico e altre piattaforme digitali future.

“Avremo poi 28 più 33 infermieri oltre a quelli previsti nella programmazione triennale”, aggiunge Calamai, “perché vogliamo professionisti per una rete territoriale che funzioni 7 giorni su 7”.

Per quanto riguarda l’ospedale di Cona, infine, gli interventi previsti dal Pnrr si specializzeranno invece, più che sulla struttura, sull’aggiornamento delle tecnologie biomediche, sul potenziamento informatico e sullo sviluppo delle competenze comprensivo dell’incremento dei contratti di formazione specialistica.

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