Economia e Lavoro
15 Luglio 2021
La senatrice Pd Paola Boldrini interroga il ministro Giancarlo Giorgetti, temendo ricadute sul piano occupazionale

Riorganizzazione impianti Stellantis. Preoccupa la Vm Motori di Cento

di Redazione | 2 min

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Una interrogazione a risposta orale sulle intenzioni della multinazionale Stellantis, nata lo scorso gennaio dalla fusione tra i gruppi automobilistici Fca e Psa, che in Italia conta dieci stabilimenti, tra cui la Vm Motori di Cento.

L’ha presentata mercoledì la senatrice Pd, Paola Boldrini, all’indirizzo del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

In premessa, le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Stellantis, Carlos Tavares, che dopo l’iniziale impegno a non chiudere nessuno degli stabilimenti presenti in Italia ha di recente annunciato l’intenzione di procedere ad una complessiva riorganizzazione degli impianti, ritenuti troppo costosi.

Nello specifico di Cento, Boldrini rileva che “giungono notizie – si legge – sullo smantellamento dell’area tecnica e di sviluppo, a cui dovrebbero far seguito gli incentivi all’uscita graduale dei dipendenti dall’azienda anche dell’area produttiva”.

Un eventuale ridimensionamento avrebbe “pesanti ricadute negative anche sull’indotto e sui livello occupazionali nella provincia di Ferrara, in sofferenza da anni”.

Boldrini suggerisce di portare la vicenda al tavolo permanente dell’automotive istituito presso il Ministero dello sviluppo economico e chiede al Ministro Giorgetti se “intenda richiedere alla società Stellantis di rendere noto, entro breve, il proprio piano industriale, oggi sconosciuto, così da comprendere le prospettive di sviluppo del settore dell’automotive nel nostro Paese e le conseguenti ricadute, anche territoriali, su investimenti, occupazione, indotto”.

L’auspicio di Boldrini, che stigmatizza operazioni “sempre presentate con salvaguardia dell’organico salvo cambi di programma in corso d’opera” è che la questione venga affrontata “a stretto giro, con risposte definitive”. La chiosa. “Non si possono tenere i dipendenti in condizione di difficoltà e incertezza”.

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