Emis Killa, pseudonimo di Emiliano Rudolf Giambelli, uno dei più grandi rapper italiani, si esibirà a Ferrara sabato 17 luglio al Ferrara Summer Festival. Abbiamo voluto conoscerlo in vista del suo arrivo in città.
Vincitore di numerosi dischi d’oro e di platino, ha partecipato anche agli eventi hip hop più popolari al mondo, i Bet Hip Hop Awards, che si tengono ogni anno negli Stati Uniti e che vengono trasmessi negli Stati Uniti, Uk e Africa. Emis Killa firma la colonna sonora dei Mondiali di Sky Sport con il brano “Maracanã”, realizzato per l’occasione. Per i Playoffs di Nba in onda su Sky Sport Hd, Sky decide di coinvolgere Emis Killa: il rapper scrive un pezzo inedito “I.L.T.G. (I love this game)” ed è la colonna sonora che accompagna i Playoffs su Sky Sport Hd, fino alle Finals di inizio giugno.
Il 18 settembre 2020 è uscito il disco “17”, collaborazione tra Emis Killa e Jake La Furia.
Il 17 luglio finalmente arriverai sul palco di Ferrara, è la prima volta che ti esibisci su quel palco? Ed è la prima volta che fai un concerto con Random e il Tre?
“È la prima volta che salgo sul palco del Ferrara Summer Festival, però sono già stato a Ferrara con il mio primo disco Erba Cattiva. Inoltre è la prima volta che faccio un concerto con quegli artisti, con loro ho condiviso solo il programma Mtv Spit.”
Come stai vivendo il ritorno sul palco dopo tutti questi mesi di stop?
“In questa situazione mi sento demoralizzato, perché si torna a fare i concerti ma ci sarà il distanziamento con la gente seduta, questo per me non è rap e non è un vero concerto. Questa modalità di svolgere i concerti sembra un contentino, infatti sono molto amareggiato. Spero che si torni il prima possibile alla normalità perché questa situazione è invivibile”.
Come nasce l’idea di un disco insieme a Jake La Furia e perché proprio in un momento complesso come questo?
“L’idea di un disco insieme era nell’aria da diverso tempo, quindi abbiamo colto l’occasione del momento di stop in cui entrambi avevamo tempo da dedicarci. Abbiamo deciso di far uscire il disco quasi un anno fa nonostante fosse un momento particolare perché non è mai bene far aspettare troppo la musica. I dischi vanno fatti uscire quando ci si crede e noi in quel momento ci credevamo”.
Come mai avete deciso di chiamarlo proprio “17”?
“Abbiamo un 17 tatuato in faccia perché abbiamo 3 figli complessivamente nati tutti il giorno 17, quindi questo numero caratterizza la nostra amicizia. Per questo motivo abbiamo deciso di condividere questa cosa chiamando così il nostro disco”.
Com’è cambiato il mondo del rap e della musica negli anni?
“Il rap ormai è la musica di tutti perché tutti provano a fare rap, per questo motivo c’è sempre meno qualità. Tempo fa una volta ogni due anni usciva un cantante rap, ora ne escono venti all’anno”.
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