Attualità
14 Luglio 2021
La denuncia del sindacato Fials dopo l'assemblea con i dipendenti: "Manca una seria politica del personale"

A Cona infermieri e Oss in fuga: turni massacranti per i superstiti della piastra operatoria

di Redazione | 3 min

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La fuga di infermieri addetti alla strumentazione e anestesia, nonché la cessione di Oss a Bologna, stanno avendo un impatto negativo sulla piastra operatoria all’ospedale di Cona, con criticità che riguardano l’aumento dei turni di pronta disponibilità che possono toccare punte di 10-11 turni mensili a fronte dei sei turni previsti da contratto, in aggiunta all’orario istituzionale.

A denunciare la situazione è il sindacato Fials di Ferrara, preoccupato per l’enorme surplus di lavoro di cui devono farsi carico infermieri e Oss in attesa che i neo inseriti siano formati.

Un’allerta fughe che la Fials aveva già lanciato a metà novembre dell’anno scorso e “affrontato da codesta amministrazione con ritardo, profonda miopia per non dire indifferenza e mancanza di rispetto per i propri dipendenti, nel caso specifico il personale delle Sale Operatorie, privati pure del riconoscimento economico relativo all’indennità malattie infettive Covid-19 che Fials reclama per gli stessi e per altri professionisti esclusi e che sollecita per il 2021 da gennaio ad oggi”.

Manca, secondo il sindacato, una seria politica del personale che miri alla stabilizzazione dei professionisti “soprattutto nei servizi che richiedono lunghi tempi di addestramento per la formazione di professionisti esperti, dove il fattore tempo di intervento ed esperienza fanno la differenza tra la vita e la morte o l’insorgere di complicanze”.

Il malcontento è stato registrato dalla Fials nel corso dell’assemblea dei lavoratori della piastra operatoria. “L’incremento esagerato dei turni pomeridiani mensili del blocco operatorio 24, stante l’attuale organizzazione e le modalità di recupero di professionisti – commenta la segretaria generale territoriale Fials, Mirella Boschetti – risultano insostenibili come inaccettabile la modalità repentina e carbonara di applicazione”, dato che, fa presente il sindacato, un professionista formato andrebbe sostituito con un professionista altrettanto formato “e un amministrazione lungimirante e attenta al benessere organizzativo nei luoghi di lavoro dovrebbe tenerlo in debita considerazione e dovrebbe prevedere e prevenire i disagi generati dai ritardi nella sostituzione delle cessazioni”.

Una situazione “calda”, quella rappresentata dai professionisti della sanità afferente alle sale operatorie, presenti in assemblea, che è destinata a surriscaldarsi in agosto e a diventare incandescente a ottobre in previsione di altre cessazioni “se non vengono messi in atto opportuni interventi correttivi e preventivi che non può essere il solo ricorso a prestazioni aggiuntive”.

Preoccupa inoltre la situazione descritta dagli infermieri del blocco operatorio 9, Ortopedia. Il ritardo nella sostituzione degli infermieri già fuggiti sta incrementando le già esistenti e persistenti criticità. I neo inseriti saranno pronti, formati, a ottobre, e anche per gli infermieri esperti superstiti, come per gli Oss esperti del blocco operatorio 24, debordano esageratamente i turni imposti di pronta disponibilità, senza la speranza di conoscere i tempi per poter “intravedere la luce in fondo al tunnel”: dai 6 turni istituzionali, passeranno a punte di 9/10 turni mensili. Praticamente sempre in servizio attivo”. Ad agosto la situazione è destinata a peggiorare: “il pool di esperti si riduce ulteriormente, ci sono le ferie estive e vanno garantiti i turni di lavoro istituzionali, i turni di pronta disponibilità e va garantita la copertura dei turni di chi per legge fruisce dei permessi per assistere familiari con handicap grave”.

Tutte ragioni per le quali la Fials ha sollecitato un incontro urgente con la direzione dell’ospedale.

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