Politica
5 Giugno 2021
Il presidente Campi: “È la prima volta che accade in Italia. Speravo di poter migliorare Ferrara”

Il Comune caccia senza motivo i membri della Commissione edilizia

di Marco Zavagli | 5 min

Leggi anche

Anche La Comune di Ferrara digiuna contro il Decreto Sicurezza

La Comune di Ferrara aderisce al digiuno a staffetta contro il Decreto Sicurezza per denunciare l’approvazione di «un provvedimento che limita gravemente lo spazio civico, criminalizza il dissenso pacifico e mette a rischio diritti fondamentali di cittadine e cittadini»

Le inadempienze che ostacolano l’attività consiliare

Anna Zonari, consigliera comunale de La Comune di Ferrara, desidera "richiamare l'attenzione su alcune persistenti inadempienze che, a mio avviso, ostacolano il corretto svolgimento dell'attività consiliare e il pieno esercizio del mio mandato"

La commissione edilizia presentata in pompa magna a febbraio 2020

Con un colpo di spugna il Comune di Ferrara cancella la commissione edilizia nominata dallo stesso sindaco Alan Fabbri nel febbraio 2020 e voluta dal precedente assessore all’urbanistica Andrea Maggi.

In una nota sapientemente edulcorata l’amministrazione comunica che “si rinnova la Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio e da lunedì 7 giugno 2021 sarà possibile presentare le candidature da parte di esperti e professionisti del settore”.

Il motivo venduto ai cittadini viene ricondotto alle “dimissioni con decorrenza immediata della maggioranza dei componenti”. Ragion per cui “la Commissione è decaduta”.

Ma la vera ragione per cui la giunta di Alan Fabbri ha voluto liberarsi dei professionisti che per un anno hanno sacrificato le rispettive professioni e il loro tempo libero (le remunerazione è di appena 20 euro ogni seduta, sedute cadenzate ogni due settimane e della durata di circa 4 ore) rimane avvolta nella nebbia del Palazzo.

Eppure in sede di presentazione di Cristiano Nani (geometra), Emma Biondani (geologo), Giada Gasparini (ingegnere), Enrico Puggioli (architetto), Rinaldo Campi (architetto), l’assessore Maggi parlava di “una commissione con competenze non solo di prestigio, ma importanti e strategiche per definire la città dei prossimi anni”. E Fabbri gli faceva eco parlando di “profili rispondenti all’esigenza di garantire competenze multidisciplinari per affrontare le sfide che ci aspettano”.

Ora tutto è cambiato. Ma in un modo sconosciuto ai più. Le uniche cose che si sanno sono che il settore urbanistica ed edilizia – da un mese a questa parte passato nelle mani del vicesindaco Nicola Naomo Lodi – è stato spolpato. Prima il prepensionamento del responsabile dell’Ufficio di Piano Antonio Barillari, poi la rimozione del responsabile dello Sportello Unico Edilizia Paolo Perelli, quindi il licenziamento volontario di Andrea Ansaloni, responsabile dell’Unità Organizzativa Piani Urbanistici Complessi, Problematiche Ambientali e Vigilanza.

Le posizioni dei componenti della Commissione edilizia (che dà pareri obbligatori ma non vincolanti sulla qualità degli interventi di trasformazione del territorio, e del loro inserimento nel paesaggio urbano e rurale) hanno iniziato a vacillare dieci giorni fa, quando vengono raggiunti da una lettera spedita via pec dal direttore generale Sandro Mazzatorta. Nella mail si chiede ai membri di mettere a disposizione le proprie dimissioni e si parla in modo vago di aver agito per interessi personali.

L’unico a non dimettersi è stato il presidente della commissione, Rinaldo Campi, noto architetto e ingegnere che tra l’altro è stato in lista alle ultime comunali con “Ferrara Cambia” di Maggi. Anche perché, come spiega lui stesso a Estense.com, “si tratta di un errore gravissimo: noi siamo stati nominati dal sindaco e possiamo rispondere solo alla giunta o al consiglio comunale”.

Nemmeno lui sa cosa sia successo, ma ora può dire “finalmente si sento libero. Mi dispiace perché il mio intento era di migliorare la città. Avevo detto che a piccoli passi si poteva fare quell’un percento che sarebbe stato comunque una vittoria per Ferrara”.

E invece ora rimarranno bloccate le pratiche edilizie fino alla nomina dei nuovi membri. E quei profili che dovevano accompagnare le scelte strategiche per la città sono stati accompagnati, nemmeno troppo gentilmente, alla porta.

“Io non ho nessun interesse”, ribadisce Campi. “Dal punto di vista umano mi dispiace, perché lottavo per un miglioramento, lo facevo come spirito di dedizione verso la città; dal punto di vista professionale per me è un sollievo”.

Ma nella lettera irrituale c’è una frase sibillina, che fa riferimento a un aver agito per interessi personali. Un ‘rimprovero’ – così sembrerebbe – nei confronti dei componenti.

“Si può interpretare in tanti modi, non è chiara quella frase – replica a distanza Campi -. Io ho risposto che se hanno bisogno di spiegazioni ci sono i due organi cui io devo fare riferimento (giunta e consiglio, ndr) e ai quali non ho alcun problema a riferire”.

Campi ripercorre velocemente questo anno alla guida della Commissione, “dove abbiamo verificato se in un progetto edilizio rispettava certi canoni architettonici e paesaggistici, urbani. È difficile che il nostro lavoro si intrecci con quello dei tecnici comunali, ma può capitare che se notiamo una struttura un po’ anomala lo segnaliamo agli uffici competenti”.

Così è stato, per fare un esempio recente, per la demolizione dell’ex caserma della Guardia di Finanza in viale Cavour, dove la Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica ha dato un parere sì favorevole, ma condizionato.

Un tema sul quale l’ormai ex presidente non vuole soffermarsi, preferendo sottolineare che “in Comune ho trovato dei tecnici molto bravi, non posso dire lo stesso per tutto il settore edilizia”.

Molti dei punti che rimarranno incompiuti riguardano proprio le frazioni, cavallo di battaglia elettorale della Lega: “mi dispiace che non si possa migliorare la qualità edilizia nelle periferie come Via Bologna, via Padova, via Modena e frazioni. È un rammarico sapere che la città rimarrà con una edilizia povera nelle periferie”.

Campi ricorda quando giovane architetto e ingegnere, entrò in Montedison. Vi lavorò per sei anni, in coincidenza con l’ascesa e la tragica fine di Raul Gardini. “Ero finito nello staff che collaborava con lui”. Alla morte dell’imprenditore sapeva che anche la sua squadra sarebbe stata sostituita. Così fu. “Non mi stupii e dissi ai miei colleghi «è giusto, han vinto loro. Proveremo a emergere in un altro settore». Il problema è che io ho votato per questi. Ero anche in lista”.

Campi chiude con una metafora degna di uno scacchista: “molte volte si sacrificano delle pedine per arrivare al re”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com