Argenta. Le fiamme sono divampate intorno alle 4,30 della notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 giugno. Si sono sviluppate all’interno del palazzo di fronte all’ospedale, all’angolo tra le vie Bianchi e VI Novembre. L’ edificio ospita tra le altre le sedi della Camera del Lavoro, Cgil, patronato Inca, Caaf Fiscale Teorema e Federconsumatori. Uffici questi devastati dall’incendio che sarebbe scaturito a causa di un cortocircuito, o surriscaldamento elettrico, che escluderebbe l’ipoteso del dolo. Nessun ferito.
Ma quel rogo ha messo fuori uso l’intero impianto informatico, bruciato porte e finestre, annerito muri, incenerito una vistosa mole di documenti cartacei e d’archivio, distrutto mobili e arredi. Ingenti i danni. Una prima e sommaria stima li quantifica in circa 150-200 mila euro.
L’allarme è scattato dopo che il sistema di emergenza del vicino Tigotà ha avvertito la presenza di fumo. L’sos è stato così raccolto dalle centrali operative dei Carabinieri, dell’Ausl-Ambiente e dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Portomaggiore, giunti sul posto con pattuglie di pronto intervento, ispettori e autobotti.
Dopo sei ore di lavoro i pompieri, impegnanti con gli idranti, sono riusciti a circoscrivere e poi a domare quell’enorme falò, spegnendo anche le ultime braci dentro e fuori l’edificio, che potevano attecchire al vicinato.
Anche se marginalmente, o in forma minore, sono state infatti coinvolte altre tre attività. Al piano superiore la sede del Consorzio Artigiani “Cna”, in fase di sanificazione; e per questo momentaneamente chiusa in via cautelare. Al piano terra invece il negozio “Tigotà”, che non ha praticamente risentito di conseguenze in negativo; quindi la cucina ed il punto di ristorazione “Galleria” facenti capo alla Cir: l’azienda che si occupa di preparazione e somministrazione pasti e che, in questa occasione, ha dovuto riorganizzare temporaneamente, e per precauzione, l’operatività giornaliera, in particolare per quanto riguarda i menù e la mense scolastiche.
A essere stati pesantemente colpiti e a farne maggiormente le spese di quel rogo sono stati i locali della Camera del Lavoro, si tratta di circa 500 metri quadrati ora transennati e resi inagibili. Una volta messi in sicurezza gli uffici ormai carbonizzati si è proceduto, in collaborazione coi responsabili, al recupero del materiale potenzialmente ancora salvabile.
Il sindaco Andrea Baldini si è detto “pronto a trovare una soluzione per far ripartire al più presto i servizi”. Una promessa ben accolta dal segretario provinciale della Cgil Cristiano Zagatti che, nel ringraziare il primo cittadino per la sensibilità e la vicinanza dimostrata, rassicura l’utenza confermando che in tempi logistici brevi “si darà continuità a tutte le attività in un’altra sede”. In pole position ci sarebbe il centro Sociale “Cappuccini”, messo a disposizione dal Comune.
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