Circonvenzione d’incapace, furto aggravato, appropriazione indebita, truffa aggravata, indebito utilizzo di carte di pagamento. Sono i reati di cui dovranno rispondere due uomini originari di Rovigo e di Rimini – ma residenti a Ferrara – indagati per aver raggirato un’anziana ferrarese di 84 anni, riuscendo, nel giro di circa due anni, a sottrarle 400mila euro.
Uno dei due è Massimo Restivo, vicepresidente dell’organizzazione benefica Ico United Planet Onlus e delegato presso le Nazioni Unite (assistito dall’avvocato Claudio Maruzzi del Foro di Ferrara). L’altro è Franco Polidoro (avvocato Claudio Mazzoni del Foro di Roma).
Entrambi sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza e nei loro confronti è stata disposta la misura cautelare del divieto di contatto telefonico e di avvicinamento all’anziana. Gli inquirenti, coordinati dalla pm Isabella Cavallari, hanno messo sotto ‘protezione’ circa 300.000 euro, ancora nella disponibilità della signora per la quale è stato nominato anche un amministratore di sostegno provvisorio.
Secondo le risultanze investigative, sarebbe stato Restivo (che è vice ), residente nello stesso stabile della signora 84enne ad architettare la truffa insieme a Polidoro. Scoperto che l’anziana, sola e senza parenti in città, aveva un consistente patrimonio depositato in banca, i due a più riprese, in poco meno di due anni, le avrebbero sottratto consistenti somme di denaro attraverso bonifici online effettuati anche a favore della Onlus e prelevando denaro contante per scopi personali, dalla carta bancomat e dalla carta di credito.
Restivo si sarebbe anche fatto nominare procuratore generale del patrimonio nonché futuro amministratore di sostegno.
La difesa di Restivo respinge ogni accusa
La ricostruzione degli inquirenti è però totalmente rigettata dalla difesa proprio di Restivo: “La vicenda è ai limiti del surreale – sostiene l’avvocato Maruzzi -, ove si pensi che la ‘vittima’, una anziana signora, si ritiene tale non a causa della condotta del mio assistito, con il quale aveva da anni un sincero rapporto di familiarità, ma della situazione che si è venuta a creare a causa della improvvida decisione di denunciare gli indagati da parte di un operatore bancario, che abbiamo fondato motivo di ritenere che abbia assunto questa iniziativa, in quanto non rassegnatosi all’idea che la signora avesse deciso di disinvestire parte del suo patrimonio e di cambiare banca, non essendo soddisfatta del trattamento ricevuto”.
“La signora anni fa aveva liberamente deciso di destinare la metà del suo patrimonio ad una onlus straniera, che si occupa della promozione di diritti umani, affiliata all’Onu, di cui il mio assistito era responsabile – spiega ancora l’avvocato, in riferimento alla United Planet, che ha sede a Kiev -. L’anziana mai si sarebbe sognata di denunciare il mio cliente, il quale, assieme alla giovane moglie, è l’unica persona al mondo che da anni le assicurava affetto, vicinanza e assistenza totale, una dimensione famigliare ottimale che la faceva anche sentire valorizzata e stimolata dalle frequenti iniziative in cui ella veniva coinvolta dal mio assistito, tutte documentabili. L’unica cosa certa che ha finora prodotto questa vicenda, assai complessa e oggetto di approfondite indagini anche da parte di questa difesa, è l’interruzione di un rapporto di affetto e vicinanza con il mio assistito – cui è imposto il divieto di avvicinamento all’anziana – e con la moglie, relazione che la signora custodiva come bene prezioso, situazione che ella sta subendo e vivendo con grande angoscia e turbamento”.
Estense.com ha più volte tentato di contattare l’avvocato Claudio Mazzoni ma non ha ottenuto risposta.
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