Copparo. In occasione del 27° anniversario della scomparsa, si è tenuta martedì 18 maggio la cerimonia commemorativa dedicata a Dante Bighi.
Un primo momento è stato dedicato al ricordo: il sindaco Fabrizio Pagnoni, con il vicesindaco Franca Orsini e il presidente del Consiglio comunale Alessandrò Amà, hanno deposto un mazzo di fiori sulla tomba dell’artista. Con loro Diego Farina e Maurizio Bonizzi in rappresentanza del Centro Studi, Alfredo Bertelli e i parenti di Dante Bighi: in particolare una delle tre nipoti, Lucilla Foglia, figlia di Dora, che ha adagiato le rose rosse con i colori copparesi nella cappella di famiglia.
Lucilla ha testimoniato la grandezza dell’uomo. «Grazie allo zio e ai nonni la nostra è stata un’infanzia felicissima in quella che è oggi la casa museo di Copparo ed è importante per noi trasmettere questa ricchezza, che abbiamo colto pienamente crescendo. Dante era una persona riservata e semplice, ma la sua presenza trasmetteva sicurezza e imponenza, amava molto la sua terra e sapeva comunicare attraverso codici molto diversi».
Di seguito, a Villa Bighi, il Centro Studi ha presentato il progetto 2021 – 2022. «Unifichiamo questi due momenti – ha introdotto il primo cittadino – perché questa giornata sia improntata alla concretezza, all’arte e alla crescita culturale, come crediamo sarebbe piaciuta al nostro illustre concittadino».
A tracciarne il ritratto è stato il vicesindaco Orsini, rimarcandone il suo legame con Copparo, attraverso le opere, il mecenatismo e i lasciti. Il presidente del Centro Studi, Diego Farina, è quindi entrato nel vivo del progetto culturale, che vede la co-produzione del Gruppo Zero e, come partners, il Comune di Copparo, il Fai Ferrara e l’Arci Emilia Romagna. «Ripartiamo guardando fuori, come è evidente dal titolo ‘Meglio fuori che dentro’: una rassegna artistica, scientifica e culturale tra natura e antropocene. Un programma tra natura e arte, per pensare al futuro del pianeta».
In tale contesto Villa Bighi, grazie al suo design capace di conciliare manufatto umano e ambiente naturale, in un gioco di rimandi tra esterni e interni in accordo tra loro, si potrà apprezzare non solo come architettura da visitare, ma anche, come nelle intenzioni del suo autore, quale dispositivo attraverso cui osservare.
Il primo evento è fissato per il 12 e 13 giugno, quando approderà il Fai con ‘Giardini Aperti in Emilia Romagna’. Come ha ben spiegato il capogruppo Fai Giovani Ferrara, Luigi Benincasa, «Villa Bighi si presta particolarmente a contemperare le due anime del Fai, culturale e ambientale».
Dal 26 giugno Marco Calzolari, in arte Sintetico, proporrà il progetto ‘Sevy: the collective houseplant’: «una installazione con la quale si potrà interagire fisicamente e da remoto, che parlerà di crescita e di natura».
Per settembre sono invece calendarizzati ‘Bioblitz1’, giornate immersive di pratiche di rilevamento biologico e registrazione specie viventi nel parco della villa, condotte da piccole comunità di non professional scientist, e ‘Resina’, proposta artistica e scientifica di un gruppo di artisti internazionali con sede a Ferrara. Si proseguirà poi a primavera 2022: il filo rosso sarà sempre l’ambiente e la trasversalità fra natura e arte.
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