Cento
13 Marzo 2021
Ieri l'interrogatorio di garanzia davanti al gip in carcere a Bologna. Dalle carte emerge un conflitto con il patron e un'operazione con “finalità distrattiva” per la Opoe di Cento

Bancarotta Cavicchi, il figlio Cristiano risponde al giudice

di Daniele Oppo | 3 min

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“Non sono fallite, le hanno fatte fallire con gli impicci che hanno fatto perché così si lavora nel Gruppo”. Il Gruppo e quello del patron Giancarlo Cavicchi, da mercoledì ai domiciliari insieme alla moglie Franca Mingotti, mentre il figlio Cristiano e il consulente fiscale Luigino Bellusci sono finiti in carcere.

A parlare, come riportato nell’ordinanza del gip di Roma Corrado Cappiello che ha disposto le misure cautelari, è uno dei tanti soggetti che hanno avuto a che fare con il gruppo della famiglia centese ma attivissimo nella Capitale. Ed è proprio nella Capitale che si sono svolti gli affari contestati dagli inquirenti, anche se c’è un riflesso ferrarese, e che hanno portato all’indagine per associazione a delinquere diretta alla bancarotta fraudolenta e all’autoriciclaggio, realizzata con intrichi veri e propri di società, passaggi di proprietà, amministratori fittizi e danari transitati su vari conti correnti.

Ieri, assistito dall’avvocato Marco Linguerri, Cristiano Cavicchi è stato sentito dal gip in carcere a Bologna, dove è attualmente ristretto, per l’interrogatorio di garanzia.

Cavicchi jr ha risposto a tutte le domande, spiegando la divisione degli affari in famiglia, dove a comandare e gestire davvero era ancora e sempre il patron Giancarlo mentre la madre era una sorta di braccio esecutivo avendo la disponibilità dei conti, come per la verità emerge anche dalle 34 pagine dell’ordinanza. “È completamente estraneo ai fatti contestati – afferma l’avvocato Linguerri -, ha spiegato ciò che emerge dalle intercettazioni e giustificato gli elementi che hanno portato al suo coinvolgimento”.

Seppure procura, Gdf e giudice non avanzino alcun dubbio sulla suo coinvolgimento nelle operazioni fraudolente che hanno portato ai fallimenti  di due società romane – La Colombina Srl, chiusa con un passivo da più di 9 milioni di euro, 6 dei quali in debiti nei confronti dell’Erario e oltre 3 di esposizione bancaria; e la Italia Resort Srl, con passivo da oltre 880mila euro, quasi tutto di debiti verso l’Erario – è innegabile che dalla stessa indagine emerga un contrasto evidente tra Cristiano Cavicchi e il padre che dalla sua aveva anche Bellusci, il consulente fiscale che in alcuni tratti sembra il vero e proprio Deus ex machina di varie operazioni.

In una intercettazione Bellusci e Cavicchi senior discutono proprio di come far fuori Cristiano dalla Italia Resort perché  “vuole portare i libri in tribunale”:  “Io non dico toglierlo di mezzo ma quasi Giancà… perché è arrivato… sta ad un punto che po’ fa danni”, dice il consulente al patron.

È però vero che lo stesso Cristiano Cavicchi appare non solo come amministratore di varie società entrate nel vortice delle partecipazioni delle due fallite, tutte interne al Gruppo Cavicchi, ma anche interessato alle loro sorti.

E proprio con alcune intercettazioni tra Cavicchi jr e Bellusci che l’indagine tocca Ferrara, e il loro peso non è da poco dato che il loro contenuto è posto a fondamento della misura cautelare stabilita per l’imprenditore.

Tre gennaio e febbraio del 2020 i due ragione su come far confluire la Opoe Scarl (Organizzazione Produttori Ortofrutticoli Europa) – la società del Gruppo Cavicchi di raccolta e lavorazione dei prodotti agricoli con sede nel Centese finita in difficoltà finanziaria – in una nuova società, la Cento Food Srl, affidandosi a un prestanome.

Un’operazione la cui “finalità distrattiva”, secondo il giudice, è palese e il motivo è che proprio nella conversazione si cerca di trovare il modo di far transitare un pagamento di 200mila euro fatto alle Opoe verso un conto diverso, intestato a una newco,  in modo che la banca non lo veda e non possa avanzare le proprie pretese creditorie.

Un’operazione di cui Cristiano vuole comunque mettere a conoscenza il padre, anzi, devono decidere insieme “anche per correttezza… io voglio essere corretto anche nei confronti di mio padre anche se lui non lo è stato con m, però voglio essere corretto… ci deve essere anche lui capito come? Perché ci sono immobili e tutto”.

Cavicchi e la moglie verranno sentiti invece lunedì.

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