Putti, putte e asini. San Giacomo vola, San Giorgio resiste e Santo Spirito rimonta
Inizia col botto il Palio 2025 tra scatti fulminei, strategie vincenti, sorpassi e asini indomabili. San Giacomo vince la gara dei putti, I
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Mentre il corteo storico sfilava in direzione di Piazza Ariostea, dove si sarebbero disputate le tradizionali corse del Palio, un gruppo di attivisti ha alzato la voce contro l'uso di cavalli e asini nell'evento
La procura dovrebbe aver finito le indagini per i decessi di due donne di 81 e 70 anni all'ospedale di Cona nel luglio del 2023. Si attende quindi la notifica del 415 bis agli indagati mentre la lista dovrebbe essere ridotta da 22 a 5
Tragedia a Visso, in provincia di Macerata, dove il 70enne Ottavio Remondini di Copparo è morto in un incidente stradale, finendo in una scarpata mentre era in sella alla propria moto Yamaha 900
Una mattinata intensa, fatta di riflessioni, scambi accesi e una domanda di fondo: che ne è oggi della libertà di stampa? È attorno a questo interrogativo che si è sviluppato il convegno organizzato dall’Associazione Stampa Ferrara in occasione dei suoi 130 anni, con l’evento “Le tante facce della giustizia e dell’informazione: libertà di stampa tra diritti/doveri, poteri e responsabilità”
di Davide Soattin
Bondeno. Rose rosse, lacrime e voglia di giustizia. A distanza di più di due settimane dal femminicidio, avvenuto nella sua casa di Borgo San Giovanni nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorso, nel pomeriggio di giovedì 11 marzo, la comunità bondenese ha dato il suo ultimo saluto a Rossella Placati.
A ricordarla, sopra il sagrato su cui si affaccia il santuario della Beata Vergine della Pioppa di Ospitale, luogo scelto per ragioni di ordine pubblico, un centinaio di persone tra amici di una vita, colleghi e semplici conoscenti che, rispettosi delle norme anti Coronavirus, hanno voluto idealmente abbracciare la famiglia.
All’interno della chiesa, ad accompagnare Rossella nel suo ultimo viaggio, le sorelle Ines e Daniela e i figli Vanni e Nicolò, insieme all’ex marito Giuseppe, anche lui presente alla toccante cerimonia funebre che è stata officiata dalle parole di don Andrea Pesci di Bondeno, supportato dal co-parroco don Andrea Frazzoli.
“Quella di Rossella – ha predicato il sacerdote durante l’omelia – è una vita strappata, ma con quel poco di serenità che ci è rimasto proviamo a pensare in questo momento alla bellezza che adesso lei potrà vivere, seppur non per sua volontà. In questo periodo, il chiedersi ‘perché?’ è una legittima domanda umana, a cui però il nostro dolore non riesce a trovare risposte, se non nel rimpianto e nella nostra impotenza. Per quanto successo, umanamente la giustizia dovrà fare il suo corso”.
Pesci ha aggiunto: “Attualmente l’appello va alla nostra dimensione spirituale e alla nostra fede. Siamo tutti arrabbiati ma anche l’arrabbiatura è una preghiera verso Dio. Siamo impotenti e all’onnipotente vogliamo arrivare a chiedere una ragione, che si può trasformare in smarrimento se non arriva immediatamente. Ora ogni parola sembra essere inutile e perciò non resta altro che il silenzio, che è il grido di tutti gli innocenti e anche di Rossella. Un grido che non è sterile, ma che genera vita e bellezza”.
“La morte – ha infine concluso il prete, riprendono alcuni passi di Sant’Agostino – non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono io e tu sei sempre tu. Chiamami con il nome che ti è più familiare, non cambiare il tono di voce, non assumere un’aria che sia solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto, c’è una continuità che non si spezza. Asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace”.
All’esterno della chiesa, insieme alle rappresentanti dell’Udi di Bondeno, che hanno portato mimose e lo stesso striscione esposto durante il sit-in in piazza Garibaldi “Per Rossella”, anche il primo cittadino Simone Saletti: “Oggi era davvero doveroso essere qui a dare il mio ultimo saluto a Rossella. Non ci sono parole per descrivere quello che sta vivendo la sua famiglia, i suoi cari e la nostra comunità e l’augurio è che presto si possa fare chiarezza. Ciò non ci restituirà una vita che se n’è andata però almeno potrà fare giustizia per i suoi cari, affinché chi ha commesso questo reato ingiustificabile paghi e non offenda il buon nome dei cittadini bondenesi”.
Al termine della funzione, per cui i familiari di Placati non hanno chiesto fiori ma donazioni al Centro Antiviolenza Donna, dopo qualche istante di raccoglimento nel piazzale del santuario, il feretro è stato poi trasportato in quel di Ferrara, dove nei prossimi giorni verrà sottoposto a cremazione, prima di venir nuovamente consegnato nelle mani dei parenti.
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