Scienza e tecnologia
9 Marzo 2021

Coltivazione idroponica: i consigli per praticarla

di Redazione | 5 min

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La coltivazione idroponica può essere scelta per garantire risultati ottimali. Questo metodo presuppone la coltivazione delle piante in una soluzione che include acqua e nutrienti: stiamo parlando di una coltivazione fuori suolo dove l’acqua costituisce il substrato primario. Qui sono presenti tutte le sostanze nutritive di cui le piante hanno bisogno non solo per sopravvivere, ma anche per crescere. queste sono posizionate dentro a secchi o ceste in cui c’è un substrato colturale inerte. Delle pietre porose, poi, provvedono all’ossigenazione di un serbatoio pieno di acqua sul quale le piante sono sospese. In base alle preferenze dei coltivatori viene selezionata la tipologia di impianto che si ritiene più opportuna.

Dove fare acquisti

Tutto il materiale che può servire per la coltivazione idroponica è disponibile nel catalogo di Grow Shop Italia, negozio che propone anche sconcimi biologici e grow box per la coltivazione indoor: insomma, un vasto assortimento di prodotti in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. Grow Shop Italia, però, non è un semplice rivenditore: il suo team di professionisti, infatti, è disponibile anche per progettare gli impianti destinati alle coltivazioni, per configurarli e per metterli in opera. Stiamo parlando, d’altro canto, di un’attività che vanta più di 15 anni di esperienza in questo settore: passione, attenzione per le novità e competenza sono le caratteristiche peculiari dello staff di Grow Shop Italia, sempre molto interessato a tutto ciò che ha a che fare con la cultura cannabica. Per chi acquista online e spende più di 109 euro, le spedizioni sono gratuite. In qualsiasi caso, i clienti possono usufruire di un servizio di assistenza ottimale, fidandosi e affidandosi a professionisti innamorati della canapa e delle sue potenzialità. Tra gli altri prodotti in vendita ci sono grow room, materiale per la coltivazione outdoor e fertilizzanti: perché non approfittarne?

I vantaggi offerti dalla coltivazione idroponica

La rapidità dei tempi di crescita è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti dell’applicazione del sistema idroponico per la coltivazione delle piante di cannabis: le piante coltivate a terra, infatti, hanno bisogno di molto più tempo per crescere. Il divario in alcuni casi può toccare il 50%. Va detto, poi, che nella maggior parte dei casi si ha a che fare con rese molto più consistenti. Ciò avviene dal momento che un impianto idroponico migliora e aumenta la disponibilità delle sostanze nutritive, le quali non sono costrette ad attraversare il terreno e di conseguenza riescono a penetrare senza troppi problemi nel sistema radicale. Per quanto riguarda le piante che crescono in terra, infine, è importante la diffusione nel substrato delle loro radici, affinché siano in grado di arrivare ai nutrienti disponibili negli strati più profondi. Un migliore accesso agli elementi nutritivi, tra l’altro, mette le piante nelle condizioni di conservare una maggiore quantità di energia che, così, può essere utilizzata per la crescita.

Il ruolo del substrato

Il substrato di coltura corrisponde alla sostanza grazie a cui può essere mantenuta in posizione l’intersezione fra il gambo e le radici. In questo modo, viene favorita la crescita nell’acqua delle radici, le quali hanno la possibilità di andare alla ricerca dei nutrienti di cui hanno bisogno. Ci sono diverse tipologie di substrato che i coltivatori possono impiegare: tra i migliori ci sono quelli inerti, che sono in grado di garantire un accesso ideale dell’aria nella loro parte superiore. La fibra di cocco, la lana di roccia e la perlite sono alcune delle alternative che si possono prendere in considerazione.

Come si realizza un sistema idroponico in casa

Per creare in un contesto domestico un sistema idroponico c’è bisogno, prima di tutto, delle lampade, a led o al sodio. In ogni caso il consiglio è quello di non puntare sul risparmio, perché la luce gioca un ruolo molto importante. Tra gli altri strumenti che ci si deve procurare ci sono il misuratore di ph, le ventole oscillanti e i tubi di canalizzazione. Ancora, occorre munirsi di un igrometro, di una pietra porosa, di un filtro a carbone, di un serbatoio per impianto idroponico, delle ventole di aerazione, di una tenda di coltivazione e di sostegni per le lampate. Infine, oltre ai semi, bisogna pensare al substrato, ai vasi – che devono essere caratterizzati da una trama a rete – e alle sostanze nutritive, che devono essere specifiche per la coltivazione idroponica.

I substrati

Per scegliere il substrato migliore è necessario conoscere a fondo le caratteristiche delle diverse proposte. La lana di roccia, per esempio, può essere collocata nella parte superiore del serbatoio senza coperchio o all’interno di un cestello per l’idroponica. Si tratta di un materiale che vanta una ritenzione idrica ottimale e che aiuta a fare in modo che le radici nella loro parte superiore rimangano umide. Per quanto concerne la perlite, invece, spesso vi si ricorre per i terricci delle piante da giardino. Si tratta di un substrato che è in grado di assicurare un’aerazione più efficace, ed è proprio questo il motivo per cui vi si fa affidamento per i sistemi idroponici destinati alla coltivazione della cannabis. La perlite consiste in un vetro vulcanico che si espande quando è esposto a temperature elevate.

La scelta del migliore impianto di coltivazione

Per capire qual è l’impianto di coltivazione da preferire per la cannabis bisogna partire da uno sguardo di insieme, tenendo conto che essi si distinguono a seconda dell’esposizione e della circolazione di acqua. I meno esperti potrebbero affidarsi al Deep Water Culture, che si può ritenere un buon punto di partenza anche per i costi limitati che lo caratterizzano. In questo caso le piante vengono collocate all’interno di secchi che contengono una soluzione nutriente, con una pompa d’aria che assicura l’apporto di ossigeno necessario.

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