Bondeno
25 Febbraio 2021
Il sindaco Saletti ha ricevuto risposta dal suo omologo Bosniaco: "Adesso ho la certezza che la città di Bihac non ha usato violenza su nessuna persona"

Evolve la situazione con Bihac in senso positivo verso il mantenimento del gemellaggio

di Redazione | 2 min

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Il sindaco di Bondeno Simone Saletti

Bondeno. Arriva all’improvviso la risposta del sindaco di Bihac, Suhret Fazlic, alla lettera che il sindaco di Bondeno, Simone Saletti, gli aveva spedito a metà gennaio per chiedere conto della situazione dei migranti nella sua città e nella Bosnia-Erzegovina.

Dopo un iniziale silenzio da parte dell’amministrazione locale bosniaca, la risposta è finalmente pervenuta, e rendiconta una situazione decisamente più articolata rispetto a quella apparsa sui media nazionali e internazionali.

«Il primo punto su cui mi sono voluto far rassicurare è sull’incolumità delle persone – spiega il sindaco, Simone Saletti, informando il Consiglio comunale –. Da questo punto di vista, ho avuto la conferma che la città di Bihac, con cui Bondeno è gemellata dal 1982, non ha perpetuato violenze contro nessun uomo, donna o bambino. Semmai, la situazione che mi viene descritta è quella di un aperto conflitto politico tra il governo locale e quello centrale di Sarajevo, quest’ultimo peraltro destinatario dei cospicui fondi europei».

Ancora sulla gestione dei migranti, Saletti ha trovato corpose risposte: «Il centro di accoglienza di Lipa, andato distrutto dalle fiamme lo scorso dicembre, è già in fase di ricostruzione e potrà accogliere fino a 1500 persone. Ancora una volta – conclude il sindaco – le parole di alcune rendicontazioni non collimano con i fatti: la città di Bihac ci testimonia che non ha alcun bisogno di solidarietà da parte di Bondeno o da parte delle organizzazioni sovranazionali. Al contrario, ciò che mi chiede il sindaco bosniaco è di “fare chiarezza”, a testimonianza del fatto che talvolta alcune narrazioni mediatiche non tengono conto di tutti gli attori coinvolti, ma si limitano a presentare i fatti da un singolo punto di vista».

Infine, sulla permanenza del gemellaggio tra le due città, il sindaco si mostra più ottimista della volta scorsa: «Con queste evoluzioni dei fatti la situazione si è fatta più nitida e mi sembra ci siano le condizioni per mantenere attivo il gemellaggio, soprattutto considerando che il problema non è l’amministrazione locale. Il problema, semmai, è il governo centrale di Sarajevo che prende i soldi dell’Europa, 13,8 milioni dal 2018 e 8 dall’inizio della pandemia, e evidentemente non li spende nella destinazione per cui dovrebbero essere impiegati. Come avevo già avuto modo di sottolineare a gennaio, l’amministrazione locale di Bihac non è preoccupata per la gestione dei migranti, ma al contrario è più attenta alla questione pandemica. Bihac ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare scontri e violenze che anche io voglio condannare fermamente – chiosa Saletti – ma al contempo è già impegnata per risolvere la situazione problematica causata dal governo centrale bosniaco».

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