Ostellato
12 Febbraio 2021
Condannati gli ex vertici amministrativi dell'azienda di Ostellato fallita nel 2013 accusati a vario titolo per la bancarotta della società

Tre condanne per il crac della Cantieri Estensi

di Daniele Oppo | 2 min

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Tre imputati, tre condanne nel processo per il crac di Cantieri Estensi, l’azienda di Ostellato di imbarcazioni in vetroresina fallita nel 2013 (ma rilevata due anni dopo da una cordata bergamasca).

Per quel crac erano accusati a vario titolo Umberto Luppi, ex direttore generale, Edda Guidi, ex amministratrice delegata, e il figlio Luca Simoni che aveva una posizione più marginale.

I primi due sono stati condannati giovedì pomeriggio dal tribunale di Ferrara (collegio presieduto dal giudice Silvia Marini con a latere i giudici Alessandra Martinelli e Andrea Migliorelli) a 4 anni e 6 mesi e 3 anni e 6 mesi di reclusione per tre capi d’imputazione (mentre sono stati assolti da altre accuse per non aver commesso il fatto), con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale per un tempo pari alla durata della condanna.

Simoni è stato invece condannato a 2 anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione nel casellario.

La procura aveva chiesto la condanna solo per Luppi a 3 anni e 2 mesi per tre ipotesi di bancarotta fraudolenta.

Il dissesto di fatto era stato quantificato dalla procura in circa 80mila euro, anche se l’esposizione era  maggiore e vicina a circa un milione di euro. Tra le contestazioni anche quella di non aver chiesto il fallimento per tempo, continuando ad aggravare la situazione societaria.

I giudici hanno fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni.

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