L’Adamant trema ma torna al successo con Piombino
Rientra Renzi e torna alla vittoria l’Adamant Ferrara. E lo fa con una prestazione dominante nella prima frazione di gara, e con una grande reazione di squadra, guidata da Caiazza e Casagrande
Rientra Renzi e torna alla vittoria l’Adamant Ferrara. E lo fa con una prestazione dominante nella prima frazione di gara, e con una grande reazione di squadra, guidata da Caiazza e Casagrande
Le pagelle del ritorno al successo dell’Adamant Ferrara, che trionfa davanti alla Bondi Arena per 72-65 contro Piombino
Nel tardo pomeriggio di sabato 22 novembre, i controlli dell’Arma dei Carabinieri si sono concentrati nella zona di Borgo Punta nell’orario più delicato, quello dell’imbrunire
Dopo l'impegno istituzionale a Goro, il senatore Alberto Balboni (FdI) ha accompagnato il Ministro Francesco Lollobrigida a Comacchio, dove ha incontrato il candidato sindaco del centro-destra Samuele Bellotti
Aveva 11 dosi di stupefacente in tasca e al suo domicilio nascondeva in un armadio banconote di piccolo taglio, per un valore complessivo di quasi 3mila euro, oltre a varie tipologie di droga e attrezzatura per la trasformazione e il confezionamento
Comacchio. All’anagrafe risulta senza fissa dimora, ma al Pra e alla Motorizzazione figura come intestatario della bellezza di 119 veicoli.
D.M.E., 33enne di nazionalità romena, era finito nel mirino dei carabinieri di Lido degli Estensi per quelle enormi incongruenze che emergevano dagli atti e dagli accertamenti.
Ora, dopo una serie di attività investigative, l’uomo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Ferrara per truffa e falso in atto pubblico.
Dalle indagini dell’Arma svolte anche presso il Pubblico registro automobilistico e la Motorizzazione di Ferrara risulta che D.M.E. negli ultimi tempi si era “intestato” 119 vetture, risultate poi in uso a pregiudicati o utilizzate da altre persone per compiere reati.
L’uomo, secondo gli inquirenti, di fatto nulla sapeva dei veicoli a lui intestati. Forniva il suo nome, dati e documenti personali, dietro compenso di denaro – questa la versione dei carabinieri – per registrare le auto che altri utilizzavano.
Al 33enne -che figurava nei documenti ufficiali come la classica “testa di legno” – è stato quindi contestato il reato di truffa e falso in atto pubblico, avendo dichiarato il falso all’atto della registrazione dei passaggi di proprietà dei mezzi.
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