Attualità
18 Gennaio 2021
Covid. I rappresentanti di alcuni istituti superiori di Ferrara non rientreranno in classe

Sciopero degli studenti: “Tornare ma solo per restare”

di Redazione | 2 min

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Tornare in classe, ma per poterci restare. In vista della riapertura delle scuole superiori, dopo che il Tar ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza di Bonaccini che prevedeva la didattica a distanza fino al 25 gennaio, i rappresentanti degli studenti di alcuni istituti superiori di Ferrara mettono in atto una protesta.

I rappresentanti degli studenti degli istituti Liceo artistico “Dosso Dossi”, Istituto tecnico “G.B Aleotti”, Liceo classico “Ludovico Ariosto”, Istituto tecnico “Copernico Carpeggiani” e I.P.S.S.A.R “Orio Vergani” affermano in un comunicato la decisione presa in data 15 gennaio 2021, “di astenerci dal riprendere le lezioni nelle nostre rispettive scuole nella giornata di lunedì 18 gennaio, per la quale è stato previsto il rientro in presenza al 50% per le scuole secondarie di secondo grado”.

In alternativa alle lezioni gli studenti propongono di utilizzare la mattinata per” discutere, attraverso una diretta live, della grave situazione che stiamo affrontando e del disinteresse mostrato verso l’opinione di noi studenti”.

Le motivazioni della protesta – espresse dai firmatari Jacopo Bruschi, Costanza Bovolenta e Veronica Palma – sono molteplici. “Riteniamo – spiegano – che, nonostante sia stata garantita la massima sicurezza all’interno delle strutture scolastiche, le condizioni esterne a tali luoghi non siano consone ad accoglierci nuovamente. In questi mesi crediamo che non sia stata presa in seria considerazione la nostra emotività e stabilità psicologica”.

La continua notizia di un ritorno a scuola, “periodicamente smentita da un posticipato rientro in classe”, è “alquanto destabilizzante”.

Questa situazione “ha indotto e induce gli studenti e le rispettive famiglie a continui cambiamenti nell’organizzazione privata e comporta anche un disagio economico, rispetto alla scelta tra l’acquisto di un abbonamento mensile o annuale o di un singolo titolo di viaggio”.

Gli studenti assicurano di comprendere “l’immenso lavoro che le istituzioni stanno compiendo, tuttavia noi studenti chiediamo un ritorno definitivo nelle nostre aule, in quanto non siamo più in grado di sostenere frequenti cambiamenti”.

E se l’andamento della curva epidemiologica “suggerisce decisioni più prudenti per la tutela della nostra salute, allora, anziché farci rientrare a scuola con un andamento altalenante, è più opportuno attendere”.

“L’obiettivo della nostra protesta è quello di tornare in classe, ma per poterci restare – concludono -. Recarci nelle nostre aule per poco tempo, non ci restituirà la vera scuola e l’istruzione che solo in presenza possiamo ricevere”.

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