Copparo
12 Gennaio 2021
Bloccato per manutenzione l’impianto di Vicenza. Gecim estenderà le ore di funzionamento

Covid. A Ferrara e Copparo richieste di cremazione dal Veneto

di Redazione | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Al momento non si paventa il rischio di rivedere i macabri cortei di carri militari pieni di bare attraversare le città, ma la situazione va tenuta sotto continuo monitoraggio.

A Ferrara e Copparo, dove sono presenti impianti di cremazione, stanno arrivando richieste dal vicino Veneto per far fronte all’emergenza sanitaria. Da metà dicembre è chiuso per manutenzione l’impianto di Vicenza e le agenzie di pompe funebri private hanno contattato i due centri emiliani per questi servizi cimiteriali.

A Ferrara il presidente della Holding Ferrara Servizi Luca Cimarelli – alla luce di quanto avvenuto la scorsa primavera – aveva da tempo predisposto un piano di emergenza e gli attuali arrivi di 5 o 6 defunti al giorno dal Veneto non hanno creato problemi.

A Copparo, dove è presente una sola bocca, è stata necessaria una ordinanza sindacale per permettere al gestore Gecim di aumentare di due ore l’orario giornaliero e di tenere aperto il forno crematorio anche di domenica.

La urgente e temporanea modifica dell’Autorizzazione Unica Ambientale, di cui è stata inoltrata richiesta a Comune e all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente, consentirà al Giardino della cremazione di Copparo di incrementare la propria attività. Ciò per far fronte alle numerose richieste, provenienti anche da fuori regione, e in particolare dal vicino Veneto, legate all’emergenza sanitaria in corso.

Si tratta della seconda volta in questa pandemia. La prima a fine marzo, quando, nella profonda commozione di tutto il Paese, anche a Copparo fu affidata la triste incombenza dell’ultimo saluto delle vittime di Bergamo e di Vo’ Euganeo: le immagini sono ancora vive nella mente e nel cuore dei copparesi.

Con il miglioramento della stagione estiva la situazione era tornata alla regolarità, tanto che ad inizio agosto Gecim aveva provveduto a comunicare all’amministrazione comunale e ad Arpae il rientro alle normali condizioni di esercizio dell’impianto.

“Ora la situazione epidemiologica – spiega una nota dell’amministrazione – ha necessitato un nuovo temporaneo incremento delle cremazioni, per dare risposta alle esigenze determinatesi e rinnovando l’impegno, preso già durante la prima fase, in accordo con prefettura e le forze dell’ordine, di contribuire per quanto possibile a ridurre le difficoltà delle aree più colpite accogliendo all’impianto di Copparo i feretri destinati alla cremazione”.

Nelle ultime settimane sono infatti fortemente aumentate le richieste. «Come già a marzo, questo è uno degli atti che mi sarei augurato di non dovere mai firmare – afferma il sindaco Pagnoni -. Provvedimenti simili sono la cruda e dolorosa prova di quanto la pandemia rappresenti ancora una minaccia presente e temibile. Non ce ne dobbiamo tuttavia sottrarre per quel senso di responsabilità e di solidarietà che ci unisce tutti in un momento tanto difficile. Forniremo un servizio incrementato, per cui dobbiamo ringraziare tutti gli operatori di Gecim, che mai, anche nel periodo più penoso e critico, si sono tirati indietro. E come in passato la comunità saprà stringersi intorno alle vittime che se ne sono andate senza il conforto dei loro cari e alle famiglie che sono costrette ad affrontare una simile terribile pena».

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