Cento
10 Gennaio 2021
I gruppi di minoranza a Cento: “È una battaglia di trasparenza”

Raccolta firme per l’accesso al Teatro Borgatti

di Redazione | 3 min

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Cento. “È una battaglia di trasparenza. È una battaglia di tutela della storia e del patrimonio della nostra città”. Lo affermano in una nota congiunta tutti i gruppi di minoranza del consiglio comunale di Cento, secondo i quali “non è accettabile che il sindaco Toselli si ostini a tenere chiuso la porta del teatro Borgatti di fronte alla domanda dei consiglieri comunali di minoranza di poter andare a vedere quali danni sono stati arrecati alla struttura, tra l’altro dalle incursioni dei vandali del 31 ottobre scorso”.

Il sindaco aveva “minimizzato parlando di alcuni sgabelli rotti”, ma sulla stampa sono comparse invece “foto di palchi sfondati”.

“Evidentemente il livello di danni è diverso da quanto ci è stato raccontato” ne deducono le opposizioni, che per questo motivo unitariamente i gruppi di minoranza hanno deciso di lanciare una raccolta firme.

La petizione viaggerà su due livelli: on-line come il momento richiede per uniformarsi alle norme di comportamento in un periodo di pandemia, e anche cartacea. Saranno infatti allestiti, quando e dove possibile, alcuni banchetti per invitare i concittadini a prendere posizione.

“L’obiettivo – spiega Elisabetta Giberti che sta coordinando la procedura di raccolta firme – è quello di far capire al sindaco Toselli che il teatro non è una cosa di proprietà di questa amministrazione ma è un patrimonio di tutti noi centesi. Chi si trova ad amministrare protempore la nostra città non può tenere nascosto nulla ai cittadini”.

“In Consiglio comunale – sottolinea il capogruppo del Pd Piero Lodi- ho sollevato il tema sia con una interrogazione che con un ordine del giorno, sottoscritto anche da altri gruppi di minoranza, che è stato però bocciato dalla maggioranza. In quell’occasione avevamo chiesto all’assemblea di assumersi la responsabilità e di dare al Sindaco chiara indicazione di organizzare al più presto un sopralluogo. È inaccettabile”.

“Incomprensibile e inaccettabile” è anche il giudizio degli altri capigruppo di minoranza, da Diego Contri a Marco Mattarelli a Enrico Malucelli a Gunner Maccaferri a Alberto Cacciari.

“Un’operazione di trasparenza – spiegano dai banchi delle minoranze – è arrivati a questo punto, urgente non più solo necessaria. È già fin troppo grave che da oltre due mesi la richiesta trasversale di aprire le porte e consentire l’accesso a quella struttura venga respinta”.

“Anche la motivazione addotta – chiosa Marco Petazzoni, capogruppo della Lega – è evidentemente pretestuosa. Io stesso sono stato autorizzato dall’amministrazione precedente ad entrare come esponente di minoranza per verificare gli immobili, cinque anni fa”.

“L’assessore Elena Melloni ha detto di essere lei stessa entrata in un edificio inagibile nell’agosto scorso. E allora perché noi non possiamo entrare?” Aggiungono gli altri capigruppo.

Con questa raccolta firme il tentativo è di dare voce anche ai centesi.

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