Comacchio. Cacciava Colombacci da un appostamento temporaneo nel territorio di Comacchio, ma alla vista di una Pantana, specie protetta dalla Direttiva Uccelli nei cui confronti la caccia è sempre vietata, non ha resistito e gli ha sparato, uccidendola.
La Pantana è un uccello di medie dimensioni, con piumaggio bianco sul petto e una copertura di fitte macchiettature nerastre che sfumano gradatamente verso l’addome bianco. Le zampe sono giallo-verdi e il becco, lievemente curvato verso l’alto, è grigio-azzurro alla base e nerastro verso la punta.
È stata una pattuglia della Polizia provinciale, guidata dall’ispettore capo Fabio Piva, a denunciare il cacciatore romagnolo appostato in un capanno, dopo averlo messo nel mirino del binocolo in dotazione.
La prolungata osservazione a distanza degli uomini in divisa ha potuto verificare che chi ha sparato sapeva che la Pantana non si poteva cacciare. Lo dimostra il fatto che, dopo l’abbattimento, il seguace di Diana si sia allontanato dal proprio posto di caccia per creare una piccola buca, nella quale ha nascosto l’esemplare ucciso, ricoprendola poi con canne trovate sul posto.
Una manovra non sfuggita alla pattuglia che una volta accertata l’identità del cacciatore lo ha portato sul luogo dove ha nascosto il volatile, diseppellendola davanti ai suoi occhi. Immediata è stata la denuncia all’autorità giudiziaria, il sequestro dell’arma, della Pantana e dei tre capi di Colombaccio già abbattuti.
La sanzione penale, per questa violazione prevede un’ammenda fino a 1.600 euro.
“Un plauso ai colleghi per l’ennesimo intervento finalizzato al rispetto delle regole – commenta il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – effettuato dimostrando esperienza e capacità di appostarsi e verificare i comportamenti, molto più efficace di altre modalità d’intervento”.
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