Ecco il calendario delle S. Messe natalizie dell’arcivescovo di Ferrara Gian Carlo Perego.
– Giovedì 24 dicembre in Concattedrale a Comacchio alle ore 17 e presso la Basilica di S. Francesco (Ferrara) alle ore 20.30.
Questa Messa sarà trasmessa anche in diretta streaming sul Sito della Diocesi (www.arcidiocesiferraracomacchio.org)
– Venerdì 25 dicembre, alle ore 11 nella Cappella dell’Ospedale S. Anna di Cona.
– Sabato 26 dicembre alle ore 11 presso la Chiesa di S. Stefano (Ferrara) S. Messa con i Diaconi Permanenti dell’Arcidiocesi. Questo appuntamento è una vera novità che darà inizio ad una tradizione annuale. Per comprenderne la portata riportiamo il testo preparato dal nuovo responsabile per la formazione dei Diaconi, il professor Marcello Musacchi (Diacono Permanente dal 1995), che affiancherà il Delegato Arcivescovile per il Diaconato, il sacerdote Mons. Luca Piccoli.
S. Stefano protomartire: un appuntamento importante per i diaconi dell’Arcidiocesi
“Il giorno 26 dicembre S.E. Mons. Gian Carlo Perego celebrerà la Santa Messa, nella chiesa di Santo Stefano. Sarà un’occasione per ricordare il ministero diaconale nella nostra chiesa di Ferrara-Comacchio. Sono invitati i diaconi e le loro famiglie. Si tratta di una data importante: la memoria di Stefano, il primo diacono che ha testimoniato la fede, fino al dono della vita. Questa giornata vuole diventare, nell’intenzione del Vescovo, un appuntamento per l’accompagnamento e la custodia della vocazione diaconale. Nella nostra diocesi sono presenti 23 diaconi permanenti (dei quali 21 sposati), che operano a livello di Uffici Pastorali, Parrocchie e Unità Pastorali. Un percorso iniziato 25 anni orsono, che si è arricchito di diverse sensibilità e competenze. Ma i tempi che cambiano invocano un discernimento sullo stile del diacono. La stessa vicenda di Stefano ci avverte. Dedicato al servizio delle mense, egli non rinunciò ad annunciare coraggiosamente Cristo. Come cristiani cominciamo ad abituarci ai diaconi nel servizio della celebrazione liturgica. Ci risulta più difficile immaginare un protagonismo nella vita pastorale. Come sempre, l’ascolto della realtà può indicare percorsi profetici e per cuori coraggiosi: gli snodi del dialogo sociale, religioso, interculturale; la costruzione di un’economia e di un’antropologia solidale con attenzione ai più fragili; il rapporto con i temi globali come quello della ‘casa comune’. Infine, i linguaggi dell’Annuncio, così fondamentali, perché la speranza raggiunga tutte le persone nei loro vissuti. In queste sfide il diacono è ‘chiamato’ ad aprire esperienze iniziali di comunione, quale testimone autentico di una chiesa sempre più missionaria negli stili e nelle strutture”.
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