
(immagine d’archivio)
L’attività del Poliziotto di Prossimità continua a rivelarsi preziosa per individuare soggetti considerati pericolosi per la sicurezza pubblica o stranieri irregolari, spesso su segnalazione dei cittadini che ormai considerano gli agenti un punto di riferimento a cui rivolgersi.
Nelle ultime grazie al Poliziotto di Prossimità sono state spiccate quattro denunce e il questore ha potuto adottare due avvisi orali come misura di prevenzione.
I primi a essere stati denunciati sono un cittadino senegalese di 23 anni e un cittadino nigeriano di 25 anni che non hanno esibito i propri documenti d’identificazione nonché quelli relativi alla loro a posizione sul territorio nazionale. I due ragazzi sono stati quindi accompagnati presso la Questura dove uno dei due ha mostrato una carta di identità italiana rilasciata questa estate da un Comune della provincia e un permesso di soggiorno scaduto. Mentre l’altro, all’esito degli accertamenti, è risultato essere titolare di un permesso di soggiorno scaduto. Entrambi sono stati indagati in stato di libertà per il reato di esibizione di permesso di soggiorno non rinnovato.
Le altre due persone denunciate sono un cittadino nigeriano del 1990 e un cittadino marocchino del 1976 perché inottemperanti al divieto di ritorno nel Comune di Ferrara, notificato loro rispettivamente nei mesi di maggio e giugno 2020.
Il questore di Ferrara, Capocasa, ha infine adottato la misura di prevenzione dell’Avviso Orale nei confronti di due persone dedite alla commissione di reati e considerate socialmente pericolose per la sicurezza pubblica. L’avviso orale è stato emesso nei confronti di un giovane 30enne con precedenti di polizia e condanne per reati contro il patrimonio, il quale aveva tentato alcuni furti in esercizi commerciali. Il ragazzo è stato invitato a tenere un comportamento conforme alla legge e colpito dal divieto di frequentare determinati luoghi e persone, con l’avvertimento che, in caso di inottemperanza, sarà proposto per l’applicazione di una misura più grave quale la sorveglianza speciale che prevede una serie di prescrizioni più afflittive che incidono sulla libertà di circolazione, con revoca del passaporto e patente di guida e altro ancora, qualora il soggetto non accolga l’invito da parte del questore a cambiare la propria condotta o stile di vita.
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