Anche “Dozen” finisce in manette. Era uno dei dirigenti della Mafia nigeriana a Ferrara, sfuggito alla retata di Polizia di Stato e Guardia di Finanza di fine ottobre. Okoduwa Godpower, detto “Dozen”, 31 anni, è ritenuto uno dei più stretti collaboratori di Dj Bugi, “the King” Okenwa Emmanuel.
L’uomo è stato arrestato nel tardo pomeriggio di sabato 5 dicembre a Trento, dopo esser stato sorpreso nei pressi della stazione ferroviaria da una pattuglia della Gdf, mentre si trovava in compagnia di un connazionale.
Insospettiti dall’atteggiamento del 31enne, che alla vista dei militari ha provato ad allontanarsi in modo circospetto, le fiamme gialle lo hanno bloccato e sottoposto a controllo. Dall’interrogazione della banca dati nazionale è subito emerso che “Dozen” era ricercato, nell’ambito dell’operazione “Signal” e doveva essere immediatamente arrestato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dalle Dda di Bologna e Torino.
L’uomo, irreperibile da tempo, è considerato dagli inquirenti un’importante pedina nell’ambito dell’organizzazione di stampo mafioso disarticolata con l’esecuzione di oltre sessanta ordinanze di custodia cautelare eseguite dalle squadre mobili di Ferrara e Torino.
L’uomo di fiducia di Dj Bugi
“Dozen” è considerato uomo di fiducia di “Dj Bugi”, il capo responsabile dell’organizzazione SVC – Arobaga per la zona di Ferrara e Veneto orientale. A lui “the King” avrebbe delegato l’attività di controllo sugli associati della zona di Padova, Venezia e Treviso.
Non è stato accertato ancora in modo chiaro quale grado gli fosse riconosciuto all’interno dell’organizzazione ma, vista l’ampia libertà di movimento e iniziativa di cui godeva e il costante appoggio del capo, era certamente un associato di “peso” posto ad un livello medio-alto nella scala gerarchica.
Oltre ad occuparsi, con metodi decisamente violenti e spietati del mantenimento dell’ordine interno e della risoluzione delle diatribe che spesso nascevano tra i diversi “norsemen” (il grado più basso dell’organizzazione), “Dozen” era particolarmente attivo nello spaccio di cocaina, nella zona di Padova e soprattutto di Venezia.
Nel corso delle indagini è stata anche perquisita l’abitazione dove si rifugiava, ospite di connazionali, a Musile del Piave. In quella occasione, gli investigatori della squadra mobile di Ferrara insieme a quelli di Venezia fecero irruzione nell’appartamento e, grazie al fiuto dei cani antidroga, rinvennero una piccola partita di cocaina ancora da suddividere in dosi, nascosta in un doppiofondo scavato nel muro del bagno.
Il “papello”
Ma l’aspetto più interessante è che proprio nel corso di quella perquisizione sono stati trovati elementi molto utili agli investigatori che indagavano sulla organizzazione SVC-Arobaga. I diversi ospiti dell’appartamento erano in possesso dei caratteristici baschi di colore rosso, segno di appartenenza al clan e, all’interno di alcuni barattoli sono state trovate le somme mensilmente conferite dagli associati, raccolte dai diversi capizona e in seguito versate al vertice dell’organizzazione a Torino.
Un ulteriore elemento che ha contribuito ad una svolta nelle indagini è stato il ritrovamento di un foglio che riportava frasi apparentemente senza senso, una sorta di “papello”. In realtà si trattava di una formula che veniva fatta ripetere, fino allo sfinimento, ai nuovi associati già storditi da pesanti assunzioni forzate di alcolici, durante i riti di iniziazione che periodicamente si tenevano, perlopiù all’interno di immobili dismessi o in sale discoteca della provincia di Brescia.
Il commento del sindaco”
Congratulazioni alla Guardia di Finanza per il nuovo arresto nell’ambito dell’operazione ‘Signal’ – è il commento del sindaco di Ferrara Alan Fabbri -, contro la mafia nigeriana che operava, come da noi denunciato per anni, in zona Gad. Dj Bugi che, come abbiamo avuto modo di spiegare, in passato è anche stato coinvolto in eventi patrocinati dalle precedenti amministrazioni”.
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