
L’area in cui sorgerà il nuovo supermercato e centro commerciale
Comacchio. “Anche il territorio comacchiese, partecipa negativamente alla giornata Mondiale del suolo promossa dalla Fao”. Lo annuncia polemicamente il Circolo Legambiente Delta del Po, lanciando l’allarme per il consumo di suolo nel comune dovuto a insediamenti commerciali e logistica.
Un’erosione di suolo “dettata dalla mancata attenzione verso gli impatti negativi che vengono generati da una eccessiva proliferazione di supermercati, ma anche dalla cancellazione di aree agricole o di aree previste per il rispetto ambientale”. L’unica soluzione, secondo gli ambientalisti, sarebbe quella di utilizzare le aree dismesse, oppure di porre uno stop immediato al consumo di suolo.
Nel territorio comacchiese, come riferisce il circolo di Legambiente, “sono previste tre nuove aree per la costruzione di supermercati, una occupazione di suolo di 7 ettari. Un super mercato di 18.476 mila metri quadrati è già stato autorizzato ed è al termine della costruzione nel centro commerciale “Le Valli”. Due capannoni che occuperanno 24.453 mila metri quadrati sono in attesa di essere autorizzati. L’altra area in via di definizione sono 27.947 mila metri quadrati nelle vicinanze del Lido di Spina. Le tre aree si trovano in fregio alla Statale Romea. Due nei pressi della Collinara e la terza è l’area dell’ex sala da ballo TopKapi”.
Secondo Legambiente “continuare a costruire nell’area della Collinara significa fare del male al territorio” ed è “una colpevole disattenzione della precedente giunta comunale che ha continuato ad utilizzare uno strumento urbanistico disastroso, il Prgc, per continuare a distruggere le aree agricole in aree pregiate della costa”. Viene inoltre ricordato il rischio tumori dovuto all’intenso traffico e alle polveri sottoli prodotte dalla Romea, peraltro teatro di numerosi incidenti mortali, ma anche che “nell’area della Collinara ci sono tre corridoi ambientali che collegano Valle Isola e Valle Molino con l’area costiera del Lido degli Scacchi e della Jacaranda, zona agricola di rispetto ma che è stata autorizzata a progetti edificatori”.
Una situazione che per Legambiente creerà anche conseguenze per la tenuta del tessuto economico, con i commercianti di San Giuseppe, di Porto Garibaldi e del centro storico di Comacchio che “dovranno chiudere perché il polo commerciale si trasferirà lungo la Statale 309 Romea”.
“Comacchio – conclude il Circolo Legambiente Delta del Po – resterà una magnifica città, ‘la piccola Venezia’, un museo senza servizi perché i negozi di vicinato, presidio di vitalità dei centri urbani, sono stati cancellati da una politica cieca, sorda e arrogante”.
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